Banda dei dossier, il detective arrestato al gip: ‘Temo per la mia incolumità’. Un poliziotto ammette: ‘Facevo accessi abusivi per Gallo’
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“Temo per l’incolumità mia e della mia famiglia, mi passavano i dati e io facevo i report, eseguivo”. Si è espresso con questi toni Massimiliano Camponovo, il detective privato finito agli arresti domiciliari mell’inchiesta della procura di Milano. Davanti al gip Fabrizio Filice, Camponovo si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha fatto alcune dichiarazioni spontanee. “Sono preoccupato – ha detto – avevo percepito che dietro a questo sistema c’era qualcosa di oscuro“. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre testate
I quattro arrestati, ai domiciliari, accusati di far parte della presunta associazione a delinquere accusata di dossieraggi illeciti, non rispondono alle domande del gip di Milano Fabrizio Filice, ma fanno dichiarazioni spontanee, promettono di chiarire la propria posizione davanti al pm della Dda Francesco De Tommasi - presente agli interrogatori -, ma offrono anche le prime crepe in quello che agli atti viene descritto come un gruppo spregiudicato che con le sue attività costituisce "un serio pericolo per la sicurezza e la personalità dello Stato". (Adnkronos)
Calamucci, in alcune intercettazioni, dice di avere agganci con l'agenzia per la Cybersicurezza nazionale: «Noi eravamo dentro nell'unità... Hacker e dossier, gli aggiornamenti in diretta del caso del 31 ottobre. (ilmattino.it)
Qualche lacrima e le prime ammissioni arrivano con le dichiarazioni spontanee davanti al gip da parte dei quattro arrestati nell’inchiesta milanese sul network di cyber-spie collegato alla società Equalize che attingeva da banche dati statali riservate grazie al lavoro di dipendenti pubblici infedeli. (Start Magazine)
«Un’enciclopedia di Cortina d’Ampezzo», l’ha definita non a caso Luca Cavicchi, “cacciatore” ferrarese di informazioni patrimoniali, indagato dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano per esercizio abusivo della professione di investigatore privato, oltre per concorso in rivelazione di segreto d’ufficio e accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico. (ilgazzettino.it)
TRENTO. Tocca anche la nostra provincia l'indagine della Dda di Milano e della Direzione nazionale antimafia sulla presunta rete di cyber-spie e sul relativo mercato di dati personali, acquisiti in maniera illecita e rivenduti attraverso dossier spesso "mimetizzati" in modo da apparire leciti. (l'Adige)
Il tariffario di Equalize prevedeva 250 euro per la localizzazione di un cellulare. Quindicimila per un dossier completo su qualcuno usando le banche dati violate. E ventimila per inserire un trojan nel suo telefonino. (Open)