Il video dell’inseguimento di Ramy Elgaml con i carabinieri: la fuga ripresa da un passante
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A cura di Ilaria Quattrone Nella giornata di ieri, mercoledì 27 novembre, è stato diffuso un video che mostrerebbe l'inseguimento di Ramy Elgaml con i carabinieri. Il 19enne è morto domenica 24 novembre proprio dopo l'inseguimento con l'auto dei militari: lo scooter, guidato da un 22enne, è finito a terra e Elgaml è andato a sbattere contro un muretto. Soccorso dagli operatori sanitari del 118, è stato trasferito in ospedale dove poi è morto. (Fanpage.it)
Ne parlano anche altri media
Uno scooter che sfreccia in via San Barnaba, in pieno centro a Milano, dietro ci sono due auto dei carabinieri. La corsa dei due terminerà in via Ripamonti con uno schianto che non lascerà scampo al ragazzo. (TGR Lombardia)
Alla guida c'era un suo amico, ancora ricoverato in gravi condizioni in ospedale - resta intubato e non è stato ancora sentito dagli investigatori - che avrebbe perso il controllo della moto andando a schiantarsi contro un muretto di una stazione di servizio. (Adnkronos)
E anche il governatore Attilio Fo… I disordini di strada al Corvetto dopo la morte di Ramy Elgaml, 19 anni, egiziano cresciuto a Milano, caduto in scooter mentre fuggiva dai carabinieri con un amico alla guida, danno la sponda al segretario della Lega Matteo Salvini per definire «emergenza nazionale le baby gang di seconda generazione non integrate». (La Repubblica)
Non più la favola del mare e del sole che racconta la Sicilia come il luogo perfetto solo per fare le vacanze ma il mare come risorsa principale per rilanciare l’economia di un territorio e costruire il futuro delle nuove generazioni. (Economia Sicilia)
. Ci dissociamo dai violenti". E gli amici di Ramy, "arrabbiati", alla consigliera Pd Rozza che l'ha incontrati: "Chi ha devastato veniva da fuori". (RaiNews)
Abbiamo fiducia nella magistratura italiana, e non vogliamo vendetta, ma solo sapere ciò che è successo. «Siamo lontani da quanto accaduto lunedì sera (la rivolta al Corvetto) e ci impegniamo a rispettare la legge del nostro secondo Paese, l'Italia - spiega Yehia Elgaml -. (il Giornale)