Ventotene e il teatro della sinistra indignata

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il manifesto INTERNO

L’indignazione, non quella potente e sovversiva di Spinoza, ma quella benpensante e narcisista del dibattito pubblico contemporaneo, ha sempre qualcosa di artificioso, ipocrita e vacuo. «Si vergogni!», «Chieda scusa agli italiani!»… Sono le espressioni ricorrenti e inflazionate di una sconsolante indigenza politica e intellettuale, di un esibizionismo sfrontato e imbarazzante. Le reazioni della sinistra parlamentare e mediatica che attribuiscono la solennità di un sacrilegio alla bricconata retorica della presidente del consiglio contro il Manifesto di Ventotene rientrano pienamente in questa desolante arena. (il manifesto)

La notizia riportata su altri media

In un momento drammatico per il mondo intero nel giorno in cui la presidente del consiglio era chiamata a riferire alle Camere sulla posizione dell’Italia in merito al tema della spesa europea per la difesa, esplode la polemica sul Manifesto di Ventotene (Lavoce.info)

Venerdì scorso, Lilli Gruber, conduttrice di Otto e Mezzo su La7, aveva messo in piedi il suo consueto processo serale ai danni di Giorgia Meloni, ma è rimasta letteralmente folgorata dal bruciante intervento di Massimo Cacciari, che l’ha lasciata letteralmente senza fiato. (Nicola Porro)

E chi rappresenta l’Italia dovrebbe essere orgoglioso del nome di Spinelli, dovrebbe tutelarlo». Su quest’isola ci sono le fondamenta della nostra comunità nazionale e dell’Europa. (il manifesto)

Week end «saltati» e nervosismo alle stelle: il passaggio in Aula di Giorgia Meloni sul manifesto di Ventotene manda in paranoia la sinistra. Ma soprattutto nel Pd si apre un caso. (il Giornale)