Sinner trionfa alle Nitto ATP Finals e brinda con l'Asti Spumante
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Il Consorzio Asti Docg ha accolto con grande soddisfazione la vittoria di Jannik Sinner alle Nitto ATP Finals, il torneo di tennis indoor più prestigioso dell’anno, che si è concluso ieri. Un trionfo che ha visto il giovane campione altoatesino alzare il trofeo, brindando simbolicamente con Asti Spumante, in un momento di grande visibilità internazionale. «Abbinare il nostro territorio al mondo del tennis si sta rivelando una scelta sempre più vincente", ha dichiarato Stefano Ricagno, presidente del Consorzio Asti Docg. (Italia a Tavola)
Se ne è parlato anche su altri giornali
In mezzo una clamorosa stagione da 70 vittorie complessive, 8 titoli, da n° 1 del mondo con quasi 4000 punti di vantaggio sul secondo. A gennaio l'Australian Open, primo italiano di sempre a vincere uno Slam sul cemento. (Eurosport IT)
Allora dicono: ah, Napoli. Più io scrivo che siamo prede di zombie sempre più giovani e feroci e più o ridono o mi danno dell'esagerato. (Il Giornale d'Italia)
Il legame tra Napoli, i suoi calciatori e la città si rafforza ogni giorno di più nelle strade del centro storico. In una metropoli che continua ad attrarre turisti da ogni parte del mondo, proseguendo la tradizione secolare del Grand Tour, anche i tesserati del club azzurro contribuiscono a valorizzare le bellezze partenopee. (Napolipiu.com)
Ma l'altoatesino ha travalicato la notorietà sportiva diventando fenomeno di massa, così come riconosce Adriano Panatta: “È diventato una rockstar”. Un fenomeno di costume, e come tale, è stato immortalato con una statuetta dagli artigiani napoletani di san Gregorio Armeno: Sinner-Marziano. (RaiNews)
La dimostrazione di forza nel corso della settimana di Torino, in questo senso, è stata emblematica. Sono tanti i numeri e le considerazioni che si possono fare sul percorso di Jannik Sinner in questo 2024. (OA Sport)
"Peccato ma non è finita qui: ci vediamo a Malaga e lì spero di prendermi la rivincita". In pochi, probabilmente, immaginavano che proprio da quella notte iniziasse, invece, una nuova parabola che ha proiettato l’altoatesino a suon di record sul tetto del mondo. (la Repubblica)