«Se denunci uccidiamo i tuoi genitori», la minaccia dopo lo stupro. I video sul cellulare del fidanzato e i legami con la 'ndrangheta
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Un silenzio comprato con le minacce. Un'inchiesta della Procura di Palmi aveva fatto luce sullo stupro di due ragazze a Seminara, in provincia di Reggio Calabria, e sugli autori della violenza. Le giovani non avevano denunciato l'aggressione da parte di quindici persone, tra uomini e ragazzi, perché quasi tutti avevano collegamenti con la criminalità organizzata di Gioia Tauro e avevano paura delle ripercussioni sui propri affetti. (leggo.it)
Ne parlano anche altre testate
Sei condanne e sette assoluzioni. È questo l'esito della sentenza emessa, a conclusione del processo con rito abbreviato, dal gup del Tribunale di Palmi Francesca... (Virgilio)
A partire dai 14 anni sua figlia è stata violentata da un gruppo di giovani vicini ai clan della Piana di Gioia Tauro. Alcuni di loro erano minorenni. Gli stupri sono andati avanti per due anni. Martedì 18 marzo è arrivata la sentenza. (Open)
Violenza di gruppo su minorenni a Seminara e Oppido Mamertina: condannati sei imputati, assolti sette. Il Gup di Palmi dispone anche l’interdizione perpetua (CityNow)
Sei condanne e altrettante assoluzioni per la violenza sessuale di gruppo nei confronti di due ragazze minorenni di Seminara e Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria. È quanto si legge nella sentenza del gup del Tribunale di Palmi, Francesca Mirabelli, con cui ha disposto condanne dai 13 ai 5 anni di reclusione. (Adnkronos)
COSENZA – “Lo hanno chiamato ‘Masnada’ ovvero Branco, quello composto da 16 giovani tra cui 2 minorenni che per più di un anno sono stati autori di violenze e abusi sessuali e morali nei confronti di due ragazze, due giovani adolescenti, catturate con il ricatto di una relazione affettiva. (Quotidiano online)
Sua figlia per due anni, da quando ne aveva 14, è stata abusata e minacciata di morte da un gruppo di giovani — alcuni minorenni — vicini ai clan della Piana di Gioia Tauro. Signora, che cosa è successo dopo la denuncia di Clelia a un poliziotto e le condanne?«Mia figlia è stata costretta a lasciare il paese, noi siamo obbligati a vivere sotto minaccia e a subire continui danneggiamenti. (Corriere della Sera)