Bce: inflazione verso il 2%, confermata la strategia dei tagli graduali ai tassi
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Di: Cristina Volpe Rinonapoli 09/01/2025 La Banca Centrale Europea si prepara a proseguire con la sua politica di riduzione graduale dei tassi, con l’obiettivo di riportare l’inflazione nell’area euro al target del 2% a medio termine. Nell’ultimo bollettino economico, pubblicato a pochi giorni dal primo Consiglio direttivo del 2025, l’istituzione di Francoforte ha riaffermato il proprio approccio “guidato dai dati”, sottolineando che ogni decisione sarà presa sulla base delle evidenze economiche disponibili, senza vincolarsi a un percorso prestabilito. (Italia Informa)
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E lo fa analizzando l’andamento dei rendimenti dei titoli di Stato dei principali emittenti, tra cui, naturalmente, figura l’Italia in primissima posizione. Secondo l’Istituto di Francoforte a fine 2024 «il rendimento medio ponderato dei titoli di Stato decennali dell'area dell’euro si è collocato a circa il 2,6 per cento, con un conseguente aumento di 15 punti base del suo differenziale rispetto al tasso OIS (overnaight indexed swap) che può essere considerato il tasso di riferimento a rischio zero. (Corriere della Sera)
Francoforte elogia la prudenza del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel mettere a punto la manovra e nello stesso tempo, pur senza dirlo, si rallegra del fatto che gli spread della ‘periferia’ europea tengano bene nonostante la fine del 2024 abbia sancito lo stop agli acquisti di debito pubblico da parte della Bce. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L’ultimo Bollettino economico della Banca centrale europea mette in evidenza l’Italia, che si distingue per la buona performance dei suoi titoli di Stato, segno di una maggiore fiducia dei mercati. (il Giornale)
Dai dati più recenti emerge tuttavia una perdita di slancio. Le indagini segnalano una perdurante contrazione nel settore manifatturiero e un rallentamento della crescita nel comparto dei servizi. (La Provincia di Cremona e Crema)
Spread e fiducia: un legame cruciale Lo spread italiano è una misura del rischio percepito dai mercati finanziari riguardo al debito pubblico italiano rispetto a un punto di riferimento considerato più sicuro, solitamente rappresentato dai titoli di Stato tedeschi (Bund). (QuiFinanza)
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 09 gen - "Nonostante un allentamento a seguito delle recenti riduzioni dei tassi di interesse decise dal Consiglio direttivo, che rendono i nuovi prestiti a imprese e famiglie gradualmente meno onerosi, le condizioni di finanziamento si confermano rigide, in quanto la politica monetaria permane restrittiva e i passati rialzi dei tassi di interesse si stanno ancora trasmettendo alle consistenze dei crediti in essere". (Il Sole 24 ORE)