Manifesto di Ventotene, Paita (IV) insulta Meloni: "Vergognosa e disumana, disonora l'Italia", il cdx insorge - VIDEO
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La polemica sul tema del Manifesto di Ventotene continua a tenere banco, e si sposta dalla Camera al Senato. Ad intervenire quest'oggi è stata Raffaella Paita di Italia Viva, che ha insultato Meloni: "Ciò che è avvenuto ieri alla Camera sul manifesto di Ventotene da parte della presidente del Consiglio è grave per la democrazia, per l’Europa, e se ne debba parlare in Aula. Credo che estrapolare dal contesto le parole di persone al confino, di eroi, sia quanto di più grave, vergognoso e disumano si sia visto negli ultimi anni, in un momento cruciale per la vita del paese. (Il Giornale d'Italia)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Gioconda Spinelli, figlia di Veniero e nipote di Altiero, dice che Giorgia Meloni dovrebbe studiare meglio la storia. «Anche quella scritta da mio zio», aggiunge oggi in un’intervista a La Stampa. Secondo la nipote dell’autore del Manifesto di Ventotene quello che ha detto la premier alla Camera è una «bestemmia». (Open)
Ogni 21 del mese (stavolta il 20, eccezionalmente, per coincidenti motivi di cronaca), Pierluigi Battista offre una lettura di un libro dimenticato (e, stavolta, di colpo ricordato, sebbene malamente), eppure indispensabile, del Novecento. (L'HuffPost)
"La signora Meloni dovrebbe studiare meglio la storia, anche quella scritta da mio zio Altiero". Così Gioconda Spinelli, nipote di Altiero, il padre politico del federalismo europeo e autore del Manifesto di Ventotene, ha risposto duramente, in un'intervista a La Stampa, alle parole della premier Giorgia Meloni. (Sky Tg24 )
Nuovo scontro in Senato sul Manifesto di Ventotene, Paita (Iv): "Meloni vergogna". Urla da destra (La Stampa)
"Quello che è accaduto ieri è grave per la democrazia e per l'Europa - ha detto tra le urla e le proteste dei parlamentari della destra - estrapolare frasi da un manifesto scritto da eroi al confino penso che sia vergognoso. (la Repubblica)
Dalle parti del Nazareno i piani alti sono evidentemente terrorizzati, e così riprende a serpeggiare l'incubo del fascismo. La reazione isterica dell'intero circuito rosso è sfociato nel solito teatrino, con il Partito democratico che torna a recitare il copione preferito. (il Giornale)