Il ritorno di “Dibba” in politica: depositate le firme per la Palestina

Il ritorno di “Dibba” in politica: depositate le firme per la Palestina
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Il Sole 24 ORE INTERNO

“Dibba” è tornato ieri in Parlamento per la prima volta dal 2017. Lo ha fatto per presentare al Senato le 78mila firme raccolte da lui e l’associazione culturale “Schierarsi”, di cui è vicepresidente, per chiedere una legge che riconosca lo Stato di Palestina. Al suo fianco, decine di attivisti armati di bandiere e di uno striscione con scritto «L’Italia riconosca la Palestina ». Con lui gli ex M5S Elena Fattori, Barbara Lezzi e Michele Sodano, oltre ad una rappresentanza del Movimento Indipendenza. (Il Sole 24 ORE)

Su altre testate

Le meraviglie d’Italia sono a rischio e non stiamo parlando solo di Venezia: ecco cosa poter fare. (Proiezioni di Borsa)

Scalda subito il clima l'ex enfant prodige del M5S, ammesso ce ne fosse bisogno visti i 34 gradi all'ombra. "Sono fiero che in un momento di forte disaffezione politica, con più della metà degli aventi diritto che non vota, siamo riusciti come associazione culturale a raggiungere quota 80 mila firme - rivendica-. (Il Giornale d'Italia)

Il ritorno di Alessandro Di Battista, per consegnare 80mila firme al Senato, in sostegno della legge di iniziativa popolare per il riconoscimento dello Stato di Palestina, sfida il caldo, il traffico di Roma, le solerzia delle forze dell’ordine ed anche il momento non proprio esaltante del populismo vecchia maniera. (L'HuffPost)

Schierarsi lancia una legge di iniziativa popolare: verso il riconoscimento dello Stato di Palestina (di E. Fattori)

Così, con undici scatoloni e circa 80mila sottoscrizioni raccolte, l’ex parlamentare varca l’ingresso di Palazzo Madama, per promuovere la causa del riconoscimento dello Stato di Palestina. Quello del movimentismo, delle iniziative dal basso, con tanto di raccolte firme e leggi di iniziativa popolare. (Il Fatto Quotidiano)

uscii dal Parlamento e oggi ci rientro con 80mila firme di cittadini che sono indignati dal terrorismo di Stato israeliano e dall'ipocrisia con cui rispondono le istituzioni italiane, a partire da questo Governo pavido. (L'Unione Sarda.it)

Negli ultimi mesi, i gruppi territoriali della associazione, chiamati “piazze” hanno guidato una campagna per raccogliere firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare che chiede al governo italiano di riconoscere lo Stato di Palestina con Gerusalemme Est come capitale. (L'HuffPost)