Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto cyber
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Cdm lampo: la riunione è durata un quarto d'ora. Assente Salvini, tornato a Milano per motivi familiari. Ai saluti Fitto, che a breve si dimetterà per assumere l'incarico di vicepresidente esecutivo della Commissione Ue. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge in materia di giustizia, con misure che riguardano la cybersicurezza. La riunione del governo a Palazzo Chigi è durata in tutto appena un quarto d’ora. (Lettera43)
Ne parlano anche altri giornali
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che contiene misure in materia di Giustizia. Una retromarcia che arriva proprio al termine di giornate convulse: con l’offensiva portata avanti da governo e maggioranza contro i giudici e le “decisioni politiche” che sarebbero state assunte da alcune toghe sui migranti; dopo l’imbarazzo della premier Giorgia Meloni per la frattura in maggioranza e dopo l’incontro con il capo dello Stato Sergio Mattarella. (la Repubblica)
La riunione del governo a Palazzo Chigi in tutto è durata un quarto d'ora. Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, ha approvato il decreto legge in materia di giustizia, con misure che riguardano la cybersicurezza (Gazzetta di Parma)
Addio alla norma bavaglio. Sul tavolo del Consiglio dei ministri, previsto per oggi, arriva il decreto giustizia che ha generato un duro scontro con la magistratura. Oltre alle nuove regole sulla ciber security, prevedeva una stretta disciplinare per giudici e pm. (Corriere della Sera)
Il Cdm, dunque, durato appena quindici minuti, sembra aver sugellato i lavori delle diplomazie del governo e della magistratura che in queste ore hanno cercato di raggiungere una tregua rispetto ad una norma che sarebbe stata percepita dalle toghe troppo punitiva e lesiva della loro libertà di espressione, sancita dall’articolo 21 della Costituzione, seppur nei limiti già previsti dalla Corte costituzionale, dalla Cassazione e dal codice etico dell’Anm. (Il Dubbio)
Pena? Un'azione disciplinare, di quell… Si trattava - ne avevamo scritto qui - di un cavillo che avrebbe obbligato i giudici ad astenersi dal celebrare cause che riguardavano materie sulle quali si erano esposti pubblicamente. (L'HuffPost)
Già nella legge 90 si prevede la competenza delle distrettuali antimafia e quindi il coordinamento della procura nazionale», ha già avuto modo di dire il sottosegretario alla presidenza del consiglio e autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica Alfredo Mantovano. (Il Sole 24 ORE)