"Ho sentito un sibilo e la pelle che si squarciava". Trump racconta l'attentato

Ho sentito un sibilo e la pelle che si squarciava. Trump racconta l'attentato
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L'HuffPost ESTERI

"Ho capito immediatamente che qualcosa non andava, perchè ho sentito un sibilo, degli spari e ho sentito immediatamente il proiettile che mi squarciava la pelle", ha scritto Donald Trump sui suoi social. L'ex presidente, ha aggiunto che "c'è stata molta emorragia, quindi ho capito in quel momento cosa stava succedendo". Nel suo post, Trump ha espresso le sue condoglianze alla famiglia della persona che partecipava al suo comizio e che è stata uccisa, e alla famiglia di "un'altra persona che è rimasta gravemente ferita". (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri giornali

Non è ancora chiaro se sia stato arrestato o ucciso dalla polizia. Un'altra persona che stava assistendo al comizio di Donald Trump in Pennsylvania è in gravi condizioni. Sono circolati subito sul web, e su X in particolare, video che hanno mostrato l'uomo che ha sparato contro Donald Trump al comizio in Pennsylvania bloccato dalle forze dell'ordine. (ilgazzettino.it)

Numerose le reazioni della comunità internazionale alla notizia dell’attentato a Donald Trump, colpito all’orecchio da alcuni spari esplosi nel corso di un comizio a Butler, in Pennsylvania. La Cina si è detta “preoccupata”, con il presidente Xi Jinping ha espresso la sua vicinanza a Trump. (LAPRESSE)

Le immagini dell'attentato a Donald Trump da una prospettiva inedita: il video, girato da uno dei presenti al comizio in Pennsylvania dietro il palco, mostra il momento in cui i colpi d'arma da fuoco raggiungono il candidato repubblicano alla Casa Bianca. (Corriere TV)

Spari contro Trump: i 10 colpi (da pochi metri), le urla della folla, gli allarmi inascoltati e la morte di uno spettatore: tutte le falle della sicurezza

Il presidente Joe Biden ha reso noto di aver contattato Trump e di essere in contatto costante con il dipartimento della Sicurezza interna ed i responsabili delle forze dell’ordine (LAPRESSE)

La reazione del ministero degli Esteri di Mosca dopo l'attentato al leader repubblicano Usa (Adnkronos)

«Si vedeva chiaramente con un fucile in mano», ha detto un testimone sostenendo di aver avvertito la polizia che, secondo il suo racconto, «non aveva idea di cosa stesse succedendo». Il cecchino poteva essere fermato prima? Testimoni avrebbero cercato «disperatamente» di avvertire la polizia della presenza di un uomo armato di fucile armato sul tetto istanti prima dell'attacco a Trump. (ilmessaggero.it)