Presa la Bastiglia, ma anche il Tour. Così Pogacar riscrive la storia

Presa la Bastiglia, ma anche il Tour. Così Pogacar riscrive la storia
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il Giornale SPORT

Nel giorno della festa dei francesi, festeggiano gli sloveni. Nel giorno della presa della Bastiglia, Tadej Pogacar si prende probabilmente non solo la scena, ma il Tour, il suo terzo Tour. Se non lo conquista, lo prenota, con una condotta di gara esemplare: questa volta attende che a fare siano gli altri. Per tutto il giorno lascia che il peso della corsa sia sulle spalle dei Visma Lease a Bike di Jonas Vingegaard e attende addirittura che il danese lo attacchi, non una volta, ma due. (il Giornale)

Su altri giornali

Continua lo show di Tadej Pogačar al Tour de France, con la vittoria di tappa con arrivo in salita a Plateau de Beille (15,8 km al 7,9 %) e l’allungo in classifica generale sugli avversari, in particolare portando a +3’09” il vantaggio su Jonas Vingegaard, secondo oggi. (BDC Mag)

Remco Evenepoel sembra essere sulla buona strada per un piazzamento sul podio alla sua prima partecipazione al Tour de France, e ha anche sviluppato un rispetto maggiore per il campione in carica Jonas Vingegaard (InBici)

1998 è l’anno del Panta ma è anche l’anno di nascita di Tadej Pogacar. Sembra un gioco del destino perché i tempi record da battere (Plateau de Beille) sono proprio quelli del Pirata e Tadej, Taddeo, Pogi, Ciuffettino o semplicemente fenomeno, lo frantuma, lo liofilizza, lo annienta: 39 e 42 contro 43 e 12. (Sky Sport)

Pogacar attacca perché è il più forte. Proprio come Pantani. E va più forte anche del Pirata

Per capire com’erano il Tour e il ciclismo prima, prima dell'avvento dei marziani, torniamo al 21 luglio del 2019 quando la 15ª tappa della Boucle si concluse a Foix Prat D’Albis (sui Pirenei) con Tadej Pogacar (19 anni all’epoca) e Jonas Vingegaard (22) per l’ultima volta spettatori davanti alla tv. (Corriere della Sera)

La scalata di ieri, secondo colpo pirenaico dopo quello di Pla d’Adet di sabato, resterà nell’antologia del Tour e ha permesso a Tadej Pogacar di mettere le mani su questa Boucle: è sua, la stringe forte nel pugno, difficile pensare che qualcuno possa strappargliela via negli ultimi sei giorni (duri) di corsa. (La Gazzetta dello Sport)

Ci sembrava che Pantani avesse volato, salendo a Plateau de Beille. Una volata con chi, che era da solo? Chi lo sa, lui dice sempre che non sa esattamente chi fosse, questo Pantani di cui tutti gli continuano a parlare, Pantani qui Pantani là, ma è probabile che a Plateau de Beille Tadej stesse facendo una volata proprio con lui, con Marco, perché no. (La Gazzetta dello Sport)