I parenti del 23enne: chiediamo perdono ma vogliamo chiarezza • newsrimini.it
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🔊 Ascolta l\'audio Mentre proseguono le indagini per appurare l’esatta dinamica dei tragici fatti accaduti nella notte del 31 dicembre a Villa Verucchio, sui quotidiani locali vengono riportate le dichiarazioni di Samir Mahmud Alfar, zio di Muhammad Sitta, l’egiziano 23enne che la notte di Capodanno ha accoltellato quattro persone con un coltello da cucina con lama di 22 centimetri prima di essere fermato dai carabinieri e ucciso dai colpi sparati dal comandante della stazione di Verucchio Luciano Masini. (News Rimini)
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Perché hanno sparato? Perché non hanno provato a fermarlo in un altro modo? È stato ammazzato ingiustamente. A parlare così è Said, il cugino di Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, il 23enne egiziano che la sera di Capodanno a Villa Verucchio ha seminato il terrore accoltellando 4 persone, ed è stato ucciso dal comandante dei carabinieri di Verucchio mentre tentava di aggredire lo stesso militare. (il Resto del Carlino)
La tesi che l'inchiesta dei confronti del carabiniere Luciano Masini sia un atto dovuto, che non avrà conseguenze penali nei suoi confronti e che è utile principalmente a fare l'autopsia sul corpo di Muhammad Sitta, l'accoltellatore di Villa Verucchio, non convince del tutto il centrodestra. (L'HuffPost)
'A seguito dell'evento ormai noto alle cronache odierne in cui il Comandante della Stazione Carabinieri di Villa Verrucchio ha esploso colpi d'arma da fuoco per difendersi da un cittadino egiziano,... (Virgilio)
In uno dei suoi ultimi video pubblicato sui social, Vittorio Feltri ha difeso la posizione del Carabiniere che a Rimini ha protetto i passanti sparando e uccidendo un uomo di origine egiziana che aveva accoltellato quattro persone, prima di aggredire anche gli agenti accorsi per fermarlo. (Il Giornale d'Italia)
Lo scrive su Facebook – a titolo personale – Simone Bertozzi, ex consigliere comunale di Rimini del Pd, giornalista e imprenditore. "Dispiace come il caso di Villa Verucchio si sia trasformato nel solito teatrino politico. (il Resto del Carlino)
Qualche giorno fa, su Domani, per spiegare il livello del dibattito, il politologo Gianfranco Pasquino ha ricordato la definizione di analfabeta funzionale - “incapace di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità” -, categoria a cui secondo vari studi appartiene un terzo della popolazione adulta italiana. (L'HuffPost)