Raccolta fondi per il carabiniere di Rimini: oltre 30mila euro da tutta Italia
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– Quel pomeriggio, prima di impugnare un coltello e ferire quattro persone, nel bel mezzo dei festeggiamenti per il Capodanno, Muhammad Sitta “era stato a Rimini, dove c’è la moschea”. Chi lo ha visto, lo descrive come “disperato”, “con lo sguardo perso nel vuoto”. Aly Harhash, rappresentante della comunità egiziana di Milano, in contatto dal primo gennaio con gli amici e i parenti dell’accoltellatore di Villa Verucchio, si domanda “perché nessuno ha fatto nulla per aiutare Muhammad a curarsi. (il Resto del Carlino)
Ne parlano anche altri media
Qualche giorno fa, su Domani, per spiegare il livello del dibattito, il politologo Gianfranco Pasquino ha ricordato la definizione di analfabeta funzionale - “incapace di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere da testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità” -, categoria a cui secondo vari studi appartiene un terzo della popolazione adulta italiana. (L'HuffPost)
La notte di Capodanno si è conclusa tragicamente a Villa Verucchio, con la morte di Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, un giovane egiziano di 23 anni ucciso durante un intervento delle forze dell’ordine. (giornalesm.com)
«Alt! Fermati!». Ma prima il sottufficiale, istruttore di tiro, 35 anni di servizio — e «carabiniere di assoluta esperienza nell’uso delle armi», dice la procuratrice di Rimini Elisabetta Melotti che coordina l’inchiesta — gli aveva intimato più volte di gettare la lama. (Corriere della Sera)
In uno dei suoi ultimi video pubblicato sui social, Vittorio Feltri ha difeso la posizione del Carabiniere che a Rimini ha protetto i passanti sparando e uccidendo un uomo di origine egiziana che aveva accoltellato quattro persone, prima di aggredire anche gli agenti accorsi per fermarlo. (Il Giornale d'Italia)
Un’ondata di solidarietà travolge Villa Verucchio e si espande in tutta Italia per sostenere il luogotenente dei carabinieri Luciano Masini, indagato per eccesso colposo di legittima difesa dopo aver fermato il giovane egiziano Muhammad Sitta durante la notte di Capodanno (GiornaleSM)
Cinque proiettili: uno lo ha raggiunto alla spalla destra, mentre gli altri quattro – quelli mortali – tra il torace e il capo. Il corpo del 23enne, che il 31 dicembre scorso ha ferito quattro persone prima di essere neutralizzato, presentava inoltre lividi compatibili con due proiettili di rimbalzo, che lo hanno raggiunto alle gambe: potrebbe trattarsi di due dei primi colpi di avvertimento, sparati a terra dal comandante della stazione dei carabinieri del paese in provincia di Rimini, il luogotenente Luciano Masini, ora indagato per eccesso colposo di legittima difesa. (il Resto del Carlino)