La comunità egiziana difende l'aggressore di Rimini: "Dava segni di squilibrio"

La comunità egiziana difende l'aggressore di Rimini: Dava segni di squilibrio
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il Giornale INTERNO

Rilievi a Villa Verucchio Muhammad Sitta ha accoltellato 4 persone a caso a Villa Verucchio la sera del 31 dicembre. È stato neutralizzato dal comandante della stazione locale dei carabinieri, che ha sparato per evitare di essere a sua volta colpito dall'egiziano, che nonostante i colpi di avvertimento e l'intimazione dell'alt non si è fermato. Il maresciallo Masini lo ha colpito quando ormai Sitta si trovava a 80cm da lui, dopo aver arretrato, quando non aveva altre soluzioni per la tutela di sé e della comunità. (il Giornale)

La notizia riportata su altre testate

«Mio nipote non era un terrorista, non era radicalizzato, non apparteneva ad alcun gruppo. Lui era estraneo a certi ambienti». Queste le parole al Corriere Romagna di Samir Mahmud Alfar, fratello della mamma di Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, l’egiziano 23enne che la notte di Capodanno ha accoltellato quatto persone prima di essere fermato dai carabinieri e ucciso da colpi di pistola sparati dal comandante della stazione di Verucchio (Rimini). (Open)

Sono cinque i proiettili sparati da Luciano Masini, comandante della stazione dei carabinieri di Verucchio (Rimini), che hanno colpito direttamente Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, l’egiziano 23enne, che la notte del 31 dicembre ha accoltellato quattro persone per strada, nella frazione di Villa Verucchio, prima di essere ucciso… (La Repubblica)

A Polinago, dove è cresciuto e dove il padre ancora vive, così come a Frassinoro, dove comandò la stazione carabinieri, è lunga la rete di solidarietà per il luogotenente Luciano Masini, indagato per eccesso colposo di legittima difesa dopo i fatti di Capodanno nel Riminese. (il Resto del Carlino)

Carabiniere indagato a Rimini, la solidarietà della città di Trani a firma di Giovanni Paradiso

Le parole di Giovanni Paradiso sempre a sostegno dell'Arma dei Carabinieri dopo la vicenda della sera del 31 che ha scosso non solo la cittadina Riminese ma tutta l'Italia dove Trani non solo ne fa da perla ma soprattutto si distingue per un ottimo ed efficiente Comando provinciale dei Carabinieri. (TraniViva)

Lo zio materno, Samir Mahmud Alfar, si sta occupando delle pratiche legali per ottenere chiarimenti sull’accaduto e riportare la salma in Egitto per una degna sepoltura. (ravennanotizie.it)

"Servono leggi a tutela degli operatori delle forze dell’ordine". (Gazzetta di Parma)