Le bombe su Unifil? Per qualcuno solo "un dettaglio"...

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Inside Over INTERNO

La reazione della stampa italiana agli attacchi israeliani contro le basi ONU in Libano, parte della missione UNIFIL, è l'ennesimo esempio di come il discorso pubblico nel nostro Paese sia dominato da una narrazione ben precisa, asservita agli interessi occidentali e incapace di riconoscere la gravità dei crimini commessi da Israele. I media si affrettano a minimizzare l'accaduto, come dimostra (Inside Over)

Ne parlano anche altre testate

Nuovo attacco dell'esercito israeliano contro un posto di osservazione della forza di mantenimento della pace Unifil, nel Libano meridionale. Secondo fonti delle Nazioni Unite, le Forze di difesa israeliane (Idf) avrebbero aperto il fuoco - i media parlano di colpi di artiglieria - nei pressi della base principale a Naqoura delle United Nations Interim Force In Lebanon. (il Giornale)

Corteo con la Thunberg. È pur vero che la Salis ha colmato molto del vuoto prodotto dall’assenza della Thunberg ma, come c’è scritt... (La Verità)

In quest’anno in cui, dopo il massacro di cittadini israeliani perpetrato da Hamas, in Medio Oriente sono state attraversate diverse linee rosse fin qui considerate invalicabili, i colpi dei soldati israeliani contro postazioni dell’Unifil in Libano sono la testimonianza tangibile del disfacimento delle reti diplomatiche, peraltro da sempre sfilacciate, stese negli anni per cercare di contenere il conflitto israelo-palestinese. (Corriere della Sera)

Unifil, il portavoce Andrea Tenenti: "Arriveremo presto a un conflitto regionale, con impatti catastrofici per tutti"

La premier al vertice dei Paesi del Mediterraneo: "Violato quanto stabilito dalla risoluzione 1701 delle Nazioni Unite" (LAPRESSE)

Colpire l’Unifil è colpire il mondo. I caschi blu non sono un esercito nato per combattere. Sono ovunque sia possibile difendere la pace. Rappresentano le Nazioni Unite. Sparare contro quei soldati significa sparare ad ognuna della nazioni che rappresentano. (articolo21)

Quindi la responsabilità è di tutti". Così Andrea Tenenti, portavoce Unifil. (la Repubblica)