Il confronto fra Martin (il genuino) e Bagnaia (il re): l'esuberanza di Jorge e il talento nobile di Pecco
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Un bimbo pazzo di gioia, euforico al punto da non riuscire a decifrare i significati pieni del trionfo; un signore nobile nei tratti, nei sentimenti, alle prese con il sapore amaro della sconfitta. Jorge Martin, Francesco Bagnaia. L’ultimo fotogramma di questo Mondiale li contiene entrambi. Il nuovo campione che controlla ogni intermittenza emotiva sino all’ultima curva; il vecchio campione che abdica vincendo, giusto per ricordare come si comporta un re. (Corriere della Sera)
Su altri giornali
Jorge Martin , appena incoronato campione del mondo con il team Pramac , ha annunciato il suo passaggio ad Aprilia per il 2025 . La decisione della casa di Borgo Panigale di puntare invece su Marc Marquez come compagno di squadra di Francesco Bagnaia ha innescato una serie scossoni. (Quotidiano Motori)
Lo ha fatto amaramente (e in silenziosa polemica) il centauro spagnolo, viceversa è stato più freddo e razionale il congedo della struttura italiana. Jorge Martin e Pramac si sono laureati Campioni del Mondo 2024 di MotoGP. (OA Sport)
Debutterà martedì nei test con la nuova moto e in casa rossa c’è sicuramente dispiacere per la perdita di un pilota veloce, velocissimo, ma anche la consapevolezza di aver dato fiducia a un grande campione ritrovato come Marquez. (Quotidiano Sportivo)
Il vantaggio su Pecco Bagnaia è rassicurante: 19 punti che gli consentono di poter finire addirittura nono in caso di vittoria del rivale. Eppure a Casole d’Elsa (Siena), cuore pulsante del gruppo Pramac, domenica nessuno dà per scontato l’esito. (Corriere Fiorentino)
Quest’ultimo, nonostante la vittoria a Barcellona, ha visto sfumare le sue speranze dopo una stagione combattuta fino all’ultimo giro. (SNAI Sportnews)
Ma una volta rientrato ai box la festa è proseguita e Martinator ha stupito tutti citando un vecchio motto di Silvio Berlusconi. Lo spagnolo, neo campione del mondo, ha festeggiato di fronte al pubblico di casa il suo primo titolo nella classe regina. (La Gazzetta dello Sport)