Travolti da una valanga in Svezia: muoiono due fratelli, il terzo si salva

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Mattia e Daniele Boër, due fratelli originari della Val Pellice, in provincia di Torino, hanno perso la vita travolti da una valanga mentre praticavano heliski in Svezia. L’incidente è avvenuto nel parco nazionale dei monti Abisko, nella contea di Norrbotten, una delle zone più suggestive e impervie del grande Nord svedese, quasi al confine con la Norvegia. Con loro c’erano altre tre persone, tra cui la moglie di Mattia e una guida alpina certificata a livello internazionale. Il terzo fratello, Simone, di 41 anni, è riuscito a salvarsi grazie all’apertura tempestiva dell’airbag, un dispositivo di sicurezza che ha attutito l’impatto della neve.

La tragedia si è consumata poco dopo l’atterraggio dell’elicottero, utilizzato per raggiungere le vette e dare inizio alla discesa sulla neve fresca. Dal fianco della montagna si è staccata una massa di neve che ha travolto il gruppo, lasciando pochi margini di reazione. Simone, nonostante lo shock, ha tentato di soccorrere i fratelli, trovando Mattia sepolto sotto la neve. Per mezz’ora ha provato a rianimarlo, ma ogni sforzo è risultato vano. Daniele, invece, è stato ritrovato senza vita poco distante.

La notizia ha sconvolto la Val Pellice, dove i Boër erano conosciuti e apprezzati. Caterina Ferrero, la nonna materna dei fratelli, ha raccontato con voce spezzata l’ultima telefonata ricevuta da Simone. «Mi ha detto: nonna, ti voglio bene, sto bene. Voleva solo dirmi questo», ha confidato, aggiungendo che il nipote non aveva menzionato subito la morte dei fratelli, forse per proteggerla dal dolore. «Ho lo strazio nel cuore», ha aggiunto, ricordando come avesse sempre raccomandato ai nipoti di essere prudenti durante le loro avventure.

Anche Manuela, zia dei tre fratelli, ha descritto i momenti drammatici vissuti da Simone, sottolineando come l’airbag sia stato determinante per la sua salvezza. «Simone è riuscito ad aprire in tempo l’airbag e si è salvato, i suoi fratelli non ce l’hanno fatta», ha detto, aggiungendo che il nipote, nonostante il trauma, ha cercato di fare l’impossibile per salvare Mattia.

Mattia, 50 anni, e Daniele, 45, erano appassionati di sport estremi e avevano scelto l’eliski per vivere emozioni uniche, lontano dalla routine quotidiana. La loro morte ha lasciato un vuoto profondo, non solo nella famiglia, ma anche tra gli amici e i conoscenti che li ricordano come persone generose e piene di vita. La moglie di Mattia, presente al momento della valanga, è rimasta illesa, così come la guida alpina e un altro membro del gruppo.

Le autorità svedesi hanno avviato le indagini per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente, mentre i soccorritori hanno lavorato in condizioni estreme per recuperare i corpi dei due fratelli. La valanga, che si è staccata in un’area remota e difficilmente accessibile, ha reso le operazioni di soccorso particolarmente complesse.