Turismo enogastronomico in 2024 in Italia cresce del 12% sul 2023
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Roma, 16 dic. – Il turismo enogastronomico in Italia è cresciuto nel 2024 del 12% rispetto al 2023 e un aumento del 49% sul 2016; vale 41,1 miliardi di euro e la Toscana è la regione più richiesta tra i turisti italiani, seguita da Emilia-Romagna e Puglia. E’ stata presentata oggi a Parma la settima edizione dello studio annuale ideato da Roberta Garibaldi e realizzato da Aite-Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. (Agenzia askanews)
Se ne è parlato anche su altri media
I dati dello studio mostrano come il territorio regionale abbia superato la Sicilia, la più desiderata nel 2023, come meta di viaggi enogastronomici. Il 33,9% dei turisti italiani vorrebbe visitarla, il 39,3% dichiara di esserci stato nel corso dei viaggi più recenti. (Agenzia Impress)
Una forma di turismo, quello enogastronomico, che ha generato un un business miliardario di 40,1 miliardi di euro nel 2024, da fatturato diretto, indiretto e indotto, con una crescita del 12% rispetto al 2023 e un +49% sul 2016 (il Resto del Carlino)
Questa nuova edizione, la settima nella storia del Rapporto, è stata curata come A evidenziarlo è il "Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano", presentato stamane a Parma. (Secolo d'Italia)
Non è tanto l’incremento nel tempo ma soprattutto il rapporto benefici/costi pari a 6,9, confermandosi importante per l’economia italiana, con un forte potenziale di crescita e un ruolo non secondario nell’occupazione e nella distribuzione del reddito. (Il Sole 24 ORE)
Il legame tra gli italiani e il viaggio alla ricerca di cibo, vino, olio e di tutte le altre tipicità agroalimentari del nostro territorio è sempre più forte. Seguono l'Emilia-Romagna e la Puglia, che s’invertono nell’ordine se consideriamo le intenzioni di viaggio. (SiViaggia)
La risposta all’overtourism l’Italia ce l’ha già: è nei 40,1 miliardi di euro di impatto economico e sociale con i quali il turismo enogastronomico italiano ha contribuito all’economia italiana nel 2023, di cui 9,2 diretti, 17,2 indiretti e 13,7 di indotto, con un rapporto benefici/costi pari a 6,9, confermandosi importante per l’economia italiana, con un forte potenziale di crescita, e con un ruolo non secondario nell’occupazione e nella distribuzione del reddito . (WineNews)