“L’Egitto non è sicuro”: il Tribunale di Catania annulla il trattenimento. Salvini: “Giudici comunisti”
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Mentre riparte la missione della nave Libra della Marina militare nel Mediterraneo, altri due tribunali si pronunciano sul decreto “Paesi sicuri” varato dal governo dopo lo scontro sul protocollo con l’Albania per la gestione dei migranti. Dopo la decisione del tribunale di Bologna, che ha disposto con il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Ue, anche il tribunale di Roma si muove sulla stessa linea e sollecita una risposta urgente. (Il Dubbio)
Se ne è parlato anche su altre testate
Nel giorno in cui è stato effettuato un primo trasbordo di migranti sulla nave Libra della Marina militare, arrivata in mattinata a Sud di Lampedusa e destinata a tornare in Albania con le persone soccorse in mare e ritenute in possesso dei requisiti per il trasferimento, le tensioni tra Governo e magistratura ripartono da Catania, il tribunale che un anno fa aveva visto divampare lo scontro tra la giudice Iolanda Apostolico e l’Esecutivo sempre in materia di immigrazione. (Il Sole 24 ORE)
Il giudice sostiene che la lista trasformata in decreto " non esime il giudice all'obbligo di una verifica della compatibilità con il diritto dell'Unione europea ". Ancora una volta, i giudici hanno ignorato la legge e hanno proceduto con l'interpretazione, invece che con la sua applicazione. (il Giornale)
Il Tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento di un migrante arrivato a Pozzallo, in quanto «una lista di paesi sicuri non esime il giudice dall'obbligo di una verifica della compatibilità di tale designazione con il diritto dell'Unione europea, e in Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umani che investono le libertà di un ordinamento democratico». (Italia Oggi)
Si è registrato un incremento delle proteste, scatenate dalla crisi politica, sociale ed economica che il Paese attraversa». «Allo stato e a una valutazione sommaria propria della fase cautelare la Tunisia è un Paese poco sicuro. (il Giornale)
Il Tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dall'Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato. (La Provincia di Cremona e Crema)
Il braccio di ferro tra magistratura e governo sui migranti continua con il ministro dell'Interno che dà il via libera a nuovi trasferimenti in Albania, in virtù del nuovo decreto aggiornato al 23 ottobre con l'obiettivo di superare l'empasse creatosi dopo il primo viaggio, e un giudice di Catania che non ha convalidato il trattenimento di uno straniero proveniente dall'Egitto, perché considerato «Paese non sicuro» (la stessa formula utilizzata dai giudici di Roma e dalla Corte europea). (ilgazzettino.it)