"Cloaca", "piattaforma tossica". Da Pelù a Elio i vip anti-Musk lasciano X
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Da Piero Pelù al Guardian, passando per Sandro Ruotolo ed Elio e le Storie Tese: a sinistra è partita la gara per mostrare in maniera plateale di voler abbandonare la piattaforma social nata come Twitter (il Giornale)
Ne parlano anche altre testate
Continua la fuga da X: dall’Italia, Piero Pelù e Stefano Belisari, questo il nome di battesimo di Elio della band Elio e le Storie Tese, annunciano la disattivazione del loro account sulla piattaforma di Elon Musk, principale finanziatore della campagna elettorale di Donald Trump. (Virgilio Notizie)
Dopo Piero Pelù anche Elio e le Storie Tese hanno deciso di chiudere il proprio account sulla piattaforma ex Twitter. Riteniamo Elon Musk un pericolo per la democrazia e la libertà e non abbiamo intenzione di far parte di una piattaforma di cui è proprietario e che utilizza spudoratamente per la sua orribile propaganda”. (la Repubblica)
In tutto, 80 profili legati al Guardian, con un totale di 27 milioni di follower, non pubblicheranno più sull’ex-Twitter. Il quotidiano britannico ha deciso di abbandonare il social media di proprietà di Elon Musk a causa dei suoi contenuti “negativi, offensivi e pericolosi per la democrazia”. (la Repubblica)
Una scelta che ha scatenato la reazione di alcuni utenti, che hanno deciso di abbandonare il social: tra questi, anche artisti italiani. (Vanity Fair Italia)
La decisione della rockstar arriva nel giorno in cui dal tycoon è arrivato un nuovo assist al governo Meloni, con un attacco ai giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma, che ieri hanno annullato i trattenimenti dei sette migranti trasferiti in Albania. (la Repubblica)
Lo annuncia Piero Pelù su Instagram con uno foto in cui mostra il dito medio. "Molti mi dicono che sono un folle a prendere questa decisione - si legge nel post - ma credo che oggi sia fondamentale dare dei segnali chiari di dissenso civile verso chi sta restringendo sempre più le nostre libertà personali anche attraverso le propagande politiche. (Il Piccolo)