Perché l'assalto dei jihadisti ad Aleppo è un tassello della terza guerra mondiale a pezzi

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il Giornale ESTERI

Sono gli ultimi giorni di dicembre 2016 e Damasco è fredda, forse più del solito. La gente, dopo essersi lasciata alle spalle il Natale, affolla le vie della città sognando l'anno che verrà. Qui, mentre l'Isis cerca di imporre una sola bandiera (quella nera) e un solo credo (quello dell'islam più radicale) tutti festeggiano la nascita di Cristo. Perché qui, in quello che rimane della capitale, non importa a quale religione tu appartenga. (il Giornale)

La notizia riportata su altri giornali

La prima è quella locale, cioè di un conflitto che va avanti dal 2011 e che, dal 2020, era giunto a una sorta di pax voluta dagli attori regionali che muovono le pedine sullo scacchiere mediorientale. (Il Fatto Quotidiano)

La Guerra di Siria scoppiò nel 2011 come varietà locale delle Primavere arabe. A differenza di altri raìs, Bashar Assad resistette, chiamando in suo aiuto prima l’Iran e i suoi basisti libanesi di Hezbollah, poi la Russia. (Liberoquotidiano.it)

Jihadisti e gruppi armati alleati contro il regime di Bashar al-Assad hanno raggiunto il centro di Aleppo, nel nordovest del paese, dopo intensi combattimenti con l'esercito di Damasco. Ma cosa significa per Israele questo nuovo fronte caldo? Il conflitto potrebbe avere importanti riflessi anche sulle scelte di Netanyahu. (ilmessaggero.it)

Cosa sta succedendo in Siria, dove si parla di nuovo di guerra civile

Un gruppo jihadista che potrebbe sembrare un altro attore in una guerra senza fine, ma che in realtà è molto di più. È un’organizzazione capace di destabilizzare non solo il Medio Oriente, ma anche l’Europa, e che ha legami diretti in Italia. (Nicola Porro)

Ed hanno atteso il momento più propizio, con i tre principali alleati del regime in difficoltà – Iran, Hezbollah – o perché impegnati su altri fronti, ossia la Russia in Ucraina. L’attacco era stato quasi annunciato, presentato come la «Risposta all’aggressione» (i continui bombardamenti da parte dei lealisti sulle zone abitate). (Corriere della Sera)

A partire dal 27 novembre scorso i gruppi armati jihadisti nemici del regime di Bashar al-Assad hanno lanciato un attacco su larga scala nella Siria nordoccidentale. L’offensiva in Siria è guidata dal gruppo Hayat Tahrir al Sham (Hts), un tempo legato allo Stato Islamico e ad Al Qaeda. (LifeGate)