Le nomine in Europa, un rebus per Meloni

Le nomine in Europa, un rebus per Meloni
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
Altri dettagli:
L'Eco di Bergamo INTERNO

La presidente uscente della Commissione, candidata a succedere a se stessa, deve valutare chi tra i Conservatori voterà a suo favore: per il momento si sono espressi per il sì i belgi e i cechi; contro i polacchi e i romeni, mentre Meloni in Consiglio europeo si è astenuta lasciandosi aperte tutte le strade sulla base appunto della trattativa in corso. Il presidente di Ecr, l’italiano Procaccini, dice che al momento non ci sono le condizioni per un sì e la stessa von der Leyen ha escluso che con Ecr ci possa essere una collaborazione «strutturale». (L'Eco di Bergamo)

Ne parlano anche altri giornali

ROMA — Quarantott’ore per decidere dove puntare i 24 voti di FdI nel pallottoliere di Strasburgo. Con ancora «tutti gli scenari aperti», confidava ieri sera una fonte di via della Scrofa. (la Repubblica)

Il dibattito sul voto di giovedì prossimo per la conferma della candidatura di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Ue è particolarmente acceso nelle capitali europee. Ogni voto conterà giovedì, quando la presidente uscente della Commissione Ue cercherà di convincere gli eurodeputati a concederle un secondo mandato. (Euronews Italiano)

Di sicuro non è stato risolutivo. Volto teso, espressione concentrata, nessun sorriso all’uscita: «È stata un’ora intensa», si è limitata a dire Ursula von der Leyen al termine dell’incontro con il gruppo dell’Ecr, copresieduto da Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia. (Corriere della Sera)

Gentiloni “Von der Leyen merita il secondo mandato”

Questa mattina alle 9 von der Leyen ha incontrato il gruppo Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) al Parlamento Europeo. “E’ stata un’ora intensa”, ha detto la presidente della Commissione dopo l’incontro. (OglioPoNews)

Maggioranza spaccata sulla riconferma della presidente della Commissione, con Tajani e Salvini su posizioni opposte (LAPRESSE)

ROMA (ITALPRESS) – “Il voto di giovedì, che era già il voto più importante nella storia del Parlamento europeo, diventa ancora più importante” perchè “il confronto politico prima era tra chi voleva rimanere nell’Ue e chi ne voleva uscire. (La Gazzetta del Mezzogiorno)