Culle per la vita, cosa sono e come funzionano gli spazi protetti per affidare i neonati

Culle per la vita, cosa sono e come funzionano gli spazi protetti per affidare i neonati
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La Repubblica INTERNO

Si chiamano “culle per la vita” e in Puglia ce ne sono tre: a Bari, Monopoli e Taranto. Nei secoli scorsi erano le “ruote degli esposti” e su di loro si sono riaccesi i riflettori dopo il ritrovamento del neonato morto a Bari. In città, il 19 luglio del 2020 era già accaduto qualcosa di simile. Un neonato era stato lasciato nella culla della parrocchia San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco, con accanto un bigliettino su cui c’era scritto: «Mamma e papà ti ameranno per sempre». (La Repubblica)

Su altre testate

L'Enel ha cercato di rimediare, di riparare il guasto in quel momento perché arrivavano le festività natalizie. Ci hanno detto che sarebbero ritornati e so che stanno facendo lavori da qualche giorno". (Tiscali Notizie)

Un dramma silenzioso ha scosso Bari: un neonato è stato trovato senza vita in una culla per la vita presso una chiesa della città, un luogo simbolo di accoglienza e protezione. L’episodio, intriso di dolore e domande, non deve oscurare il valore di questi strumenti, che incarnano la speranza e la solidarietà di una società capace di accogliere. (Servizio Informazione Religiosa)

Primo: l’amaro episodio non deve assolutamente mettere in ombra il grande significato delle culle, quello di essere espressione di una società che accoglie, che parla di speranza, di solidarietà e di fiducia, di riconoscimento dell’uguale valore di ogni vita umana. (Famiglia Cristiana)

Neonato trovato morto nella culla termica di una chiesa a Bari: l’allarme non è scattato

Un black out nell'intero rione una decina di giorni fa: una interruzione dell'energia elettrica che potrebbe aver determinato un cattivo funzionamento del sistema di riscaldamento della culletta e non aver fatto scattare l'allarme. (Corriere della Sera)

A trovarlo è stato Roberto Savarese, titolare di una agenzia funebre, profondamente colpito nel prendere in braccio il bambino e capire che ormai era privo di vita. Il ritrovamento è avvenuto nella mattinata di giovedì 2 gennaio 2025, intorno alle 9.30. (Corriere di Arezzo)

Il sistema di allarme collegato al telefono del parroco non è entrato in funzione, impedendo così l’allerta tempestiva dei soccorsi, inclusi i medici del reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari (Il T Quotidiano)