Musk protagonista all'incontro con la stampa, Meloni: non è un pericolo

Musk protagonista all'incontro con la stampa, Meloni: non è un pericolo
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Tiscali Notizie INTERNO

Se Elon Musk lo venisse a sapere il suo ego ne uscirebbe ulteriormente rafforzato: il proprietario di X, SpaceX e Tesla, è stato il protagonista principale dei temi discussi nell'annuale conferenza stampa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, organizzata da Ordine dei giornalisti e Associazione stampa parlamentare. Ben sei domande su quaranta hanno riguardato direttamente Musk, prossimo a diventare membro della nuova amministrazione Usa guidata da Donald Trump, il quale si 'aggiudica' esattamente la metà delle domande sul miliardario sudafricano rivolte alla premier. (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altri giornali

"Non ho provato emozione più grande di quando ho chiamato una madre per dire che sua figlia stava tornando a casa", racconta riavvolgendo il nastro. Difende Elon Musk a spada tratta, guarda i rapporti con gli States fiduciosa, sa che con Donald Trump si profila "un rapporto che si annuncia molto solido, non so se dire privilegiato". (Adnkronos)

Giorgia Meloni (il Giornale)

La presidente del Consiglio ha incontrato oggi i giornalisti: 160 quelli accreditati per la conferenza stampa, ammesse 40 domande. STOP A SALVINI AL VIMINALE. (Il Fatto Quotidiano)

Meloni: «Musk non è un pericolo. Ricandidarmi? Vediamo. Se riesco andrò da Trump». Ed esclude il rimpasto

E sono state proprio queste le domande più calde dell’incontro con i giornalisti, data la vastità di eventi di grande rilevanza internazionale. Il centro delle questioni è stato prima Donald Trump, riguardo alle dichiarazioni sulla Groenlandia e su Panama; poi Elon Musk, sul quale l’opposizione si è scatenata avvertendo un presunto pericolo per la sovranità nazionale. (Radio Radio)

"Non sono appassionata al commento sui fatti altrui. Nessun antisemitismo, ma si può criticare quel che fa e io lo considero molto più ingerente di Elon Musk. (ilmessaggero.it)

Potrebbe fargli una visita di cortesia all’Inauguration Day del 20 gennaio: «Sono stata invitata, mi farebbe piacere esserci, valuterò a seconda dell’agenda». Spiega che no, Donald Trump non è una scheggia impazzita, non «lascerà l’Ucraina al suo destino» e non vuole davvero invadere la Groenlandia. (ilmessaggero.it)