Nick Cave, la recensione del concerto di Wild God al Forum di Assago, Milano

Nick Cave, la recensione del concerto di Wild God al Forum di Assago, Milano
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La gente tocca le gambe di Nick Cave come i fedeli toccano il piede della statua di San Pietro in Vaticano. La recensione del concerto di ieri sera ad Assago coi Bad Seeds in versione gospel-rock, un misto di violenza e catarsi. Siamo vivi e abbiamo una colonna sonora portentosa (Rolling Stone Italia)

Su altre fonti

Perché quando Nick Cave scende in campo, lo spettro delle emozioni é assai più multiforme di qualunque gabbia emotiva. Gioia, dolore, rabbia, scherno, allegria, sono gli stati d’animo che hanno caratterizzato l’ennesima serata riuscita dell’australiano. (Corriere della Sera)

Cave ha proposto quasi per intero il suo nuovo lavoro, un disco di rinascita e di speranza, dopo i tragici lutti e un abisso di dolore. “We’ve all had too much sorrow, now is the time for joy”, dice ora il cantautore australiano, che però ha evocato i due figli perduti tra i versi di “ Frogs”, che ha inaugurato la serata (“Si staranno divertendo in paradiso”) e in “O Children” (“un brano inappellabile, su come non sia stato capace di occuparmi di loro”, si autoaccusa). (Onda Rock)

Con un’eleganza d’altri tempi, simile a quella dei predicatori della profonda Bible Belt americana, Cave ha iniziato in piedi tra il pubblico coinvolgendo i fan in un rituale salvifico, sprigionando un’energia travolgente. (SentireAscoltare)

Preghiamo con gioia: NICK CAVE & THE BAD SEEDS – Wild God

Nick Cave and The Bad Seeds tornano a Milano per un’unica data del loro tour mondiale: più di venti brani in scaletta, tra passato e il presente di "Wild God", per oltre due ore di concerto, concluse con Nick Cave al pianoforte e la struggente "Into my arms". (Sky Tg24 )

Un religioso silenzio – e non solo perché si era in un luogo sacro – accompagnò l’esecuzione di Nick Cave. Dieci mesi fa si mise al pianoforte, all’interno di una chiesa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

A Stephen Colbert è stato affidato un compito improbo: sostituire, dopo più di tre decenni, David Letterman, uno dei più grandi showman della storia della televisione. Ciò che manca a tutti i suoi colleghi è però la capacità, durante le interviste, di andare oltre il tracciato, grazie ad una sensibilità e ad una cultura che è merce rara. (Metal Skunk)