Nick Cave in tour con The Bad Seeds, il Wild God della musica che non invecchia mai

Nick Cave in tour con The Bad Seeds, il Wild God della musica che non invecchia mai
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Nick Cave and The Bad Seeds tornano a Milano per un’unica data del loro tour mondiale: più di venti brani in scaletta, tra passato e il presente di "Wild God", per oltre due ore di concerto, concluse con Nick Cave al pianoforte e la struggente "Into my arms". Un live che ricorda perché sono pochi gli artisti in grado di fare delle canzoni che restano nel tempo e che sanno accogliere il trascorrere degli anni, restando rockstar ma senza diventare una caricatura di loro stessi (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altri giornali

Gioia, dolore, rabbia, scherno, allegria, sono gli stati d’animo che hanno caratterizzato l’ennesima serata riuscita dell’australiano. Perché quando Nick Cave scende in campo, lo spettro delle emozioni é assai più multiforme di qualunque gabbia emotiva. (Corriere della Sera)

A differenza dei suoi colleghi più giovani e à-la page, come Jimmy Fallon, Jimmy Kimmel o James Corden, Colbert non sa cantare e ballare: fa ridere, ma non è un comico, e gli manca quella vena demenziale che rendeva unico Letterman. (Metal Skunk)

Con un’eleganza d’altri tempi, simile a quella dei predicatori della profonda Bible Belt americana, Cave ha iniziato in piedi tra il pubblico coinvolgendo i fan in un rituale salvifico, sprigionando un’energia travolgente. (SentireAscoltare)

Pregando un Dio selvaggio: il mistico Nick Cave

Siamo vivi e abbiamo una colonna sonora portentosa La gente tocca le gambe di Nick Cave come i fedeli toccano il piede della statua di San Pietro in Vaticano. (Rolling Stone Italia)

Cave ha proposto quasi per intero il suo nuovo lavoro, un disco di rinascita e di speranza, dopo i tragici lutti e un abisso di dolore. “We’ve all had too much sorrow, now is the time for joy”, dice ora il cantautore australiano, che però ha evocato i due figli perduti tra i versi di “ Frogs”, che ha inaugurato la serata (“Si staranno divertendo in paradiso”) e in “O Children” (“un brano inappellabile, su come non sia stato capace di occuparmi di loro”, si autoaccusa). (Onda Rock)

Dieci mesi fa si mise al pianoforte, all’interno di una chiesa. Quel giorno per rendere omaggio al cantante dei Pogues cantò A Rainy Night in Soho, una canzone del disco fatto insieme qualche anno prima. (QUOTIDIANO NAZIONALE)