Corteo studenti a Roma: “Siamo tutte antifasciste. No Ddl Sicurezza”. Tensione con i collettivi

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Repubblica Roma INTERNO

“Tutto e subito”. E poi: “Siamo tutte antifasciste e antisioniste”. Ma anche cartoncini appesi al collo con su scritto "arrestateci tutti , "stop repressione subito" e "no ddl 1660". Il centro della Capitale invaso dagli studenti: cori, slogan ma anche momenti di tensione quando un spezzone del corteo con i collettivi autonomi si è diretto verso il ministero dell’Istruzione ma gli è stato impedit… (Repubblica Roma)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La partenza del corteo intorno alle 9.30 al Castello Sforzesco. (Fanpage.it)

Direzione ministero dell’Istruzione e del Merito, dove manifesteranno la loro contrarietà alle politiche del ministro Valditara e della ministra Bernini, in particolar modo contro l’alternanza scuola lavoro. (Corriere TV)

A vergarlo circa 500 studenti delle superiori e delle università milanesi, che stanno sfilando per le strade del centro nel corteo proclamato dall’Unione degli studenti per il «No Meloni day». Presenti varie sigle (Udu, Cambiare rotta, il centro sociale Ccs Riot maker, Link), i collettivi di vari licei tra cui Parini, Manzoni, Vittorini, Berchet, Brera e Hajech. (Corriere Milano)

Scuola, protesta degli studenti in tutta Italia: a Roma striscioni contro il governo, a Milano attacco all'alternanza «che uccide»

A manifestare da piazza Garibaldi fino alla sede della Regione Campania diverse sigle rappresentative degli studenti. Davanti al Maschio Angioino gli studenti hanno esposto uno striscione con la scritta "Soldi alla scuola e non alla guerra" con la sigla "Students Rise Up!!". (ilmattino.it)

Sotto lo slogan ''Vogliamo Potere'', gli studenti chiedono una scuola che sia davvero inclusiva, libera da logiche di sfruttamento e subordinazione al mondo del lavoro e della guerra, e in grado di rispondere ai bisogni di chi la vive. (La Stampa)

Sotto lo slogan `Vogliamo Potere´, gli studenti chiedono una scuola «che sia davvero inclusiva, libera da logiche di sfruttamento e subordinazione al mondo del lavoro e della guerra, e in grado di rispondere ai bisogni di chi la vive», fanno sapere i promotori della mobilitazione. (Corriere della Sera)