Ore decisive a Baku nei negoziati per un accordo sulla finanza climatica
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Di Pierluigi Sassi Si sono spente le luci nell’area padiglioni che fino a ieri ha animato i negoziati per il clima della Cop29. E bisogna ammettere che un pizzico di malinconia è sceso nei cuori delle migliaia di persone, venute a partecipare al momento più significativo dell’anno per le decisioni sul clima. Oltre 65mila presenze — seconde solo alle 83mila della Cop28 di Dubai, che si conferma quindi la Cop più partecipata di sempre — hanno animato, in modo davvero sorprendente, la green e la blue zone dello Stadio Olimpico di Baku con decine di migliaia di eventi. (Vatican News - Italiano)
Su altre testate
La presidenza della Cop29 ha spinto per un nuovo obiettivo di finanziamento del clima che tenga conto delle esigenze e delle priorità dei Paesi in via di sviluppo. Dopo una consultazione che si è protratta fino alle prime ore di questa mattina, sono stati fatti diversi aggiustamenti al testo per giungere a un consenso sulle poche opzioni rimaste. (QuiFinanza)
Rabbia e amarezza si respirano a Baku, in Azerbaigian, dopo la pubblicazione dell’ultima bozza che riguarda il nuovo obiettivo internazionale di finanza climatica. (Il Fatto Quotidiano)
Questi sono solo alcuni degli eventi climatici estremi che si sono verificati negli ultimi mesi, ma potremmo andare avanti all’infinito. Gli allagamenti in Sicilia, i tifoni nelle Filippine, la tragica alluvione di Valencia, la tempesta Boris che ha devastato l’Europa centro-orientale, le alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna per quattro volte in 18 mesi. (EconomiaCircolare.com)
La cifra ci sarebbe, ed è quella desiderata. La bozza dell'accordo della Cop29, la conferenza dell'Onu sul clima alle battute finali in Azerbaijan, raggiungere entro il 2035 un investimento mondiale di 1.300 miliardi di finanza climatica (cioè per provvedere alle necessità della lotta alla crisi ambientale) all'anno. (WIRED Italia)
E’ l’inizio dell’articolo di Andrea Barolini, direttore di Valori. A ormai meno di due giorni di lavoro dalla prevista fine del summit. (la Repubblica)
Undicesimo giorno di negoziati. I giornalisti vagano nel media center spazientiti, i rappresentanti della società civile sono tesi e chiedono ai negoziatori di convergere verso un accordo rapidamente. (il Dolomiti)