I Paesi europei che dipendono maggiormente dalle esportazioni verso gli Stati Uniti
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Oltre alla Germania, all'Irlanda e all'Italia, un'eventuale tariffa del 10% su tutti i beni dell'Ue esportati negli Stati Uniti colpirebbe in modo significativo anche altri Paesi del blocco PUBBLICITÀ "Loro (i Paesi dell'Ue) non prendono le nostre auto. Non prendono i nostri prodotti agricoli. Vendono milioni e milioni di auto negli Stati Uniti. No, no, no, dovranno pagare un prezzo molto alto", ha dichiarato Donald Trump, il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, poco prima delle elezioni. (Euronews Italiano)
Su altri giornali
La certezza di nuovi dazi Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca è stato salutato dai mercati con un forte rialzo degli indici di borsa americani e del dollaro. (Lavoce.info)
La presidenza di Donald Trump potrebbe essere un bene per Elon Musk, che grazie al suo sostegno alla candidatura ha fatto schizzare alle stelle le azioni di Tesla. Il motivo è che il tycoon americano potrebbe applicare dazi alle auto europee esportate negli Stati Uniti, un mercato fondamentale per molti produttori. (ClubAlfa.it)
L’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti mette a serio rischio il commercio di prodotti europei e italiani, che rischiano di subire rincari importanti. Un problema per molte regioni italiane, considerando lo status di alcuni storici partner, come la Germania, e il peso degli States per l'export. (Sky Tg24 )
A mio parere vi è più di un motivo per dubitarne. Appaiono però prevedibili misure di rappresaglia dei Paesi colpiti dai dazi, come accadde nel 1930 con la legge americana chiamata Smoot-Hawley. (Corriere del Ticino)
Gli Stati Uniti si confermano un mercato cruciale per il Made in Italy, rappresentando circa l’11% delle esportazioni italiane. Nei primi sei mesi del 2024, l’Italia ha esportato verso gli USA beni per un valore di circa 39 miliardi di euro, segnando una crescita del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. (Economy Magazine)
Dopo una vittoria schiacciante sulla candidata democratica Kamala Harris, il tycoon sta già preparando le prime mosse. E nel frattempo c’è chi corre ai ripari. (InMoto)