Meloni gela Salvini sul ritorno al Viminale, ma il leader della Lega ci crede
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Non è ancora il tempo della famosa frase sui pieni poteri ma Matteo Salvini non è più un vicepresidente del Consiglio sub iudice. Il leader della Lega si sente sollevato, non dovrà affrontare più i processi, si è liberato di un peso che si è portato con sé in questi lunghissimi anni. Salvini ha compreso che da ora in avanti cambia la fase della sua parabola politica. Ora libero dalle accuse, non ha intenzioni di lasciare terreno agli alleati. (Tiscali Notizie)
Su altri giornali
Non nei suoi, se è sincera la dichiarazione pubblica, ma soprattutto in quelli di Giorgia Meloni. Un ritorno al Viminale? Per ora, come ha detto Matteo Salvini, non è nei programmi. (Corriere della Sera)
L'assoluzione nel processo Open Arms, per le vicende del 2019 quando era ministro dell'Interno, hanno dato nuova linfa al vicepremier Matteo Salvini. A stoppare eventuali desideri del vicepremier ci ha pensato Giorgia Meloni con poche, cordiali ma nette, parole. (Today.it)
Cosi' la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rispondendo a una domanda sulla possibilita' che il vicepremier leghista possa tornare al Viminale, al termine del vertice Nord-Sud a Saariselka, nella Lapponia finlandese. (Tiscali Notizie)
Saariselkä (Finlandia) — Tremilacinquecento chilometri separano Giorgia Meloni e Matteo Salvini, quando la premier, da una baita lappone, gela le ambizioni del vice di tornare al Viminale. Il leghista, fresco di assoluzione nel processo per sequestro di migranti, manda segnali da 48 ore: sabato aveva sostenuto che il Viminale è «un posto stupendo» e che solo «per ora» non pensa di traslocare. (la Repubblica)
Oggi il commento sul piano immigrati in Albania e sull’intoccabile Piantedosi arriva dall’inviato Francesco Bechis, i giudici che sbagliano devono pagare, la riforma della giustizia non riguarderà solo le carriere come ci spiega nella sua analisi Andrea Bulleri, dall’Italia all’America con la corrispondente Anna Guaita e con Donald Trump che vuole riprendersi lo stretto di Panama, ancora America con Angelo Paura da New York e la strana guerra tra Elon Musk e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, torniamo a Roma con il Giubileo e con il programma dell’apertura della porta santa di cui ci parla Fernando Magliaro (ilmessaggero.it)
Al suo fianco i premier finlandese e svedese Orpo e Kristerrson, il greco Mitsotakis e l'Alta rappresentante Ue Kallas ascoltano incuriositi le «faccende interne», come le chiama la premier italiana, che da Roma viaggiano fino al summit fra i ghiacci artici. (ilmessaggero.it)