Le vittorie di Von der Leyen e Meloni alla prova della realtà

Le vittorie di Von der Leyen e Meloni alla prova della realtà
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Avvenire INTERNO

Ansa Ursula von der Leyen inizia la navigazione della sua seconda Commissione in acque perigliose. Rese tali dalla gestione complessa di un meccanismo che - è bene ricordarlo - è ben diverso dalle dinamiche dei governi nazionali. Il messaggio che la tedesca, confermata a Bruxelles con un voto risicato, non è riuscito a far passare è che la scelta del ruolo dato a Fitto voleva essere soprattutto un ricono-scimento all’Italia come Paese fondatore più che un tentativo reale di allargare la maggioranza all’Ecr, punto su cui ha troppo insistito invece il suo connazionale Manfred Weber, ieri finito per questo sotto accusa. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Con una squadra di commissari Ue più debole della precedente, Ursula von der Leyen, avrà gioco facile nel recitare un ruolo di primissimo piano. (Vaielettrico.it)

Su quello politico così come su quello delle forniture militari, si rafforzerà un trend noto da tempo, ovvero quel ruolo ancillare della Bruxelles delle istituzioni europee alla Bruxelles della Nato e, soprattutto, a Washington in materia di sicurezza e geopolitica. (Inside Over)

In termini numerici, la maggioranza basta e avanza, ma non si tratta di un trionfo. Sono solo 370 i voti che promuovono la Commissione von der Leyen II. (il manifesto)

L'intervista. Fidanza: "Grande successo di Giorgia Meloni. Per questo, a sinistra, stanno impazzendo"

Senza pathos, senza passione, con tante dosi di euroroutine. Davanti ai banchi vuoti dei Patrioti e dei Sovranisti, che hanno preferito il discutibile caffè frances… (La Stampa)

Era previsto e pure annunciato. E così, mentre le agenzie si affollavano con i commenti entusiasti di Forza Italia e Fratelli d’Italia («Il detonatore degli equilibri è stata Giorgia Meloni», copyright Nicola Procaccini) la Lega sparava sui social il suo meme: «Voto compatto della Lega: no a von der Leyen». (Corriere della Sera)

Mentre la sinistra italiana tenta di dipingere il voto sulla Commissione europea come una presunta "spaccatura nel centrodestra", Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, respinge con fermezza le accuse e ribalta il tavolo. (Secolo d'Italia)