Servizi segreti, il giorno di Vittorio Rizzi: è il successore di Belloni. Oggi la decisione a margine del Cdm
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È il giorno del cambio della guardia ai vertici dei Servizi segreti. Giorgia Meloni ha infine rotto gli indugi. C’è un nome per sostituire Elisabetta Belloni alla guida del Dis ed è quello di Vittorio Rizzi. Vicedirettore dell’Aisi, l’agenzia per la sicurezza interna, già vice capo vicario della Polizia, sarà lui a prendere le redini dell’intelligence italiana. Un poliziotto chiude l’era dell’ambasciatrice a Piazza Dante. (ilmessaggero.it)
Su altri giornali
"Una cosa ci tengo a dirla ed è l’unico motivo che mi fa rompere il riserbo che mi sono imposta in tutti questi mesi: non vado via sbattendo la porta". (L'HuffPost)
Tanti i dossier sul tavolo della premier Giorgia Meloni, che domani alle 18 riunirà i suoi ministri a Palazzo Chigi per il primo Cdm del 2025. Nel mezzo, il pressing delle opposizioni che le chiedono di riferire in Parlamento sulla vicenda Starlink, oltre al nodo della nomina del successore di Elisabetta Belloni alla guida del Dis. (Adnkronos)
ROMA – “Una cosa ci tengo a dirla ed è l’unico motivo che mi fa rompere il riserbo che mi sono imposta in tutti questi mesi: non vado via sbattendo la porta“. La direttrice del Dis dimissionaria, al Corriere della Sera: "Sono finita in un tritacarne, sul caso Sala ho fatto il mio dovere" (Dire)
Presentate personalmente a Meloni, le dimissioni dell’ambasciatrice Belloni dal Dis, l’organismo di coordinamento dei servizi segreti, sono state vissute da entrambe - chi le ha date e chi le ha ricevute - come una liberazione. (La Stampa)
Giorgia Meloni si appresta a nominare il nuovo direttore del Dis (il Dipartimento incaricato di coordinare le due agenzie operative dell’Intelligence italiana, interna ed esterna) dopo le dimissioni presentate da Elisabetta Belloni (in carica fino al 15 gennaio). (Il Sole 24 ORE)
Delle dimissioni di Elisabetta Belloni dal Dis, il dipartimento che per legge coordina e monitora le attività di intelligence interne ed estere, si è detto di tutto e di più. Perché si tratta di un vero terremoto, certo, e nel delicatissimo momento in cui è prigioniera in un carcere (famigerato come quello di Evin) a Teheran una giornalista italiana, Cecilia Sala del Foglio e di Choramedia. (Il Dubbio)
