Il primo discorso di Tudor: “Siamo la Juve, ora si cambia”

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la Repubblica SPORT

TORINO — Siamo la Juve, ma per dimostrarlo bisogna cambiare. Altrimenti io adesso non sarei qui»: il primo giorno di Tudor è finito così, con un breve ma significativo discorso agli 11 calciatori presenti alla Continassa (i primi nazionali cominceranno ad apparire oggi). Cambiare, ma come e dove? Thiago Motta non ha mai pensato di avere una squadra scarsa o una rosa costruita male, tutt’altro. Gl… (la Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

Eppure adesso la ripartenza assume una forma del tutto inedita, ma non senza cancellare tutto ciò che ha portato a questo momento. Quante volte la Juventus si è trovata nella situazione di doversi rimboccare le maniche e raccogliere i pezzi di una prestazione deludente?La risposta è ormai nota. (ilBianconero)

C’è silenzio attorno a Thiago Motta nelle ore immediatamente successive alla chiusura della sua avventura da allenatore della Juventus. (Corriere della Sera)

Entrambi hanno già lavorato con lui nell'ultima gestione alla Lazio e portano anche le loro precedenti esperienze in altri club: Javorcic ha guidato il Sudtirol fino alla storica promozione in Serie B e il Venezia tra i cadetti; Rogic ha lavorato per conto dello Zenit San Pietroburgo, del Bruges e anche dello Hajduk Spalato. (La Gazzetta dello Sport)

Solo Samuel Mbangula e Gleison Bremer. E offre uno spaccato e una chiave di lettera supplementari rispetto ai motivi che hanno portato all'esonero dell'ormai ex allenatore dei bianconeri, sostituito in panchina da Igor Tudor. (Calciomercato.com)

"Siamo la Juventus". E' iniziato più o meno così, il discorso di Igor Tudor, e con tre parole ha provato a far capire tutto quello che bisognava far capire. Cioè che la Juve è veramente un'altra roba, che questa battuta d'arresto deve essere appunto questo: una battuta d'arresto e nulla di più. (ilBianconero)

L'italo-brasiliano via nel gelo, solo Gleison Bremer e Samuel Mbangula l'hanno salutato sui social. E ora Tudor pensa a una rivoluzione. Kenan Yıldız dietro a Dušan Vlahović e Randal Kolo Muani diventa un'opzione concreta in avanti, così come l'arretramento di Manuel Locatelli nella difesa a tre. (Pianeta Milan)