Caso Cognetti, Lazzari: “Ci vuole una rete di base perché il malessere non diventi malattia”
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Ha colpito molto la pubblica opinione, comprensibilmente, il caso dello scrittore Paolo Cognetti, per la condizione che ha vissuto durante il ricovero in un reparto psichiatrico: una testimonianza che chiama alla ribalta il tema della cura della malattia mentale nei giorni che concludono l’anno che ha ricordato il centenario della nascita di Franco Basaglia. E in questi stessi giorni è uscito il Rapporto annuale del Ministero della Salute sulle attività dei servizi che si occupano di curare la malattia mentale. (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Ogni giorno scivolavo più i… Rifiutavo la malattia e perciò le cure. (la Repubblica)
La depressione infatti è una malattia con sintomi e tratti specifici che la distinguono dalla semplice tristezza. (Fanpage.it)
Paolo mi risponde al telefono da Milano, seduto sulla panchina di un giardinetto, al sole di dicembre. Finalmente respira, fuori dal reparto psichiatrico dell’ospedale Fatebenefratelli. Da quello spazio senza cortile e senza balconi dove è stato rinchiuso le ultime due settimane e dove ci eravamo visti solo qualche giorno fa. (il Dolomiti)
Il premio Strega, intervistato da Giampaolo Visetti su Repubblica, descrive i giorni di ricovero per una forma grave depressiva, alzando quel velo che avvolge una patologia della quale ci si vergogna ancora… Un dolore esistenziale che cancella ogni speranza. (la Repubblica)
Lo scrittore Paolo Cognetti ha raccontato alla stampa il suo periodo difficile e il Tso obbligatorio cui è stato sottoposto a causa di «una grave depressione sfociata in una sindrome bipolare con fasi maniacali». (Corriere della Sera)
La confessione di Paolo Cognetti continua oggi sulle pagine del Corriere della Sera. (Il Fatto Quotidiano)