Quando la montagna non basta: Paolo Cognetti, Emmanuel Carrère e le tante vie per rimediare al dolore
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Pensieri sparsi nel tempo dolceamaro che precede il Natale, mentre su Corso Italia a Cortina si prepara il chiasso vacanziero. Tra le righe dell’intervista a Paolo Cognetti su Repubblica, in cui lo scrittore ha raccontato, con molto coraggio, le vicende recenti della sua sofferenza mentale e il ricovero in ospedale psichiatrico con un tso, ci sono domande e interrogativi sul rapporto tra malattia e scelte di vita. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri giornali
Paolo Cognetti, 46 anni, vincitore del Premio Strega nel 2017 con Le otto montagne, e sugli schermi cinematografici in queste festività con Fiore mio, ieri ha rilasciato a Repubblica una lunga intervista che prende le mosse dalle sue dimissioni dal reparto psichiatrico dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, dove dice che: “Le malattie nervose non devono essere una vergogna da nascondere, perch… (la Repubblica)
E in questi stessi giorni è uscito il Rapporto annuale del Ministero della Salute sulle attività dei servizi che si occupano di curare la malattia mentale. (la Repubblica)
La confessione di Paolo Cognetti continua oggi sulle pagine del Corriere della Sera. (Il Fatto Quotidiano)
Paolo mi risponde al telefono da Milano, seduto sulla panchina di un giardinetto, al sole di dicembre. Finalmente respira, fuori dal reparto psichiatrico dell’ospedale Fatebenefratelli. Da quello spazio senza cortile e senza balconi dove è stato rinchiuso le ultime due settimane e dove ci eravamo visti solo qualche giorno fa. (il Dolomiti)
Lo scrittore Paolo Cognetti ha raccontato alla stampa il suo periodo difficile e il Tso obbligatorio cui è stato sottoposto a causa di «una grave depressione sfociata in una sindrome bipolare con fasi maniacali». (Corriere della Sera)
Ogni giorno scivolavo più i… Caro Merlo, pochi anni fa ho avuto una crisi psicotica particolarmente grave. (la Repubblica)