Nuova finestra per il Concordato: la resa del governo agli evasori
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Il 12 dicembre nuova scadenza per le partite Iva. Per chi aderisce al concordato tasse e controlli congelati per 2 anni I commercialisti, che avevano addirittura proclamato uno sciopero per chiedere la proroga, festeggiano. Così come i furbetti del fisco. Meno, ma molto meno, chi le tasse le paga sempre e senza sconti. Il concordato fiscale avrà una seconda vita. Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge per la riapertura dei termini per l’adesione al concordato preventivo biennale. (LA NOTIZIA)
Se ne è parlato anche su altri media
Dal partito azzurro è un susseguirsi di ovazioni per la riapertura del concordato preventivo biennale. Forza Italia grida alla vittoria. (L'HuffPost)
Approvato martedì 12 novembre in Consiglio dei ministri il decreto legge per la riapertura dei termini di adesione al concordato preventivo biennale la cui nuova fase ora termina il 12 dicembre. (Corriere della Sera)
Il termine precedente era stabilito al 31 ottobre, periodo durante il quale circa 500.000 partite IVA avevano aderito, generando un introito complessivo di circa 1,3 miliardi di euro. Questo strumento giuridico consente alle imprese di "pagare in anticipo le tasse dovute senza accertamenti fiscali post accordo. (Torino Cronaca)
Il via libera è arrivato dal Consiglio dei ministri di oggi e apre una finestra per le partite Iva che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 (Secolo d'Italia)
– Tempo supplementare, fino al 12 dicembre, per consentire ai contribuenti titolari di partita Iva che ancora non lo abbiamo fatto di aderire al concordato fiscale per il 2024 e il 2025. Lo prevede il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri e che in Parlamento confluirà molto probabilmente nel dl fiscale ora all’esame del Senato. (Agenzia askanews)
Nel caso in cui l’attività economica subisca una contrazione superiore al 30% rispetto al periodo concordato, il contribuente può essere escluso dal CPB. Il CPB può anche cessare in corso d’opera per varie ragioni, tra cui la chiusura o la modifica dell’attività economica, l’adesione al regime forfettario o un calo significativo del fatturato. (PMI.it)