Landini senza freni: "È il momento della rivolta sociale". E la sinistra lo difende pure

Landini senza freni: È il momento della rivolta sociale. E la sinistra lo difende pure
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Secolo d'Italia INTERNO

Non solo la chiamata allo sciopero generale, ma anche quella alla "rivolta sociale". Intervenendo all'Assemblea nazionale dei delegati della Cgil, a Milano, Maurizio Landini, si è lasciato prendere la mano, andando incontro a quelli che il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, ha indicato come due elementi cui (Secolo d'Italia)

Ne parlano anche altri media

Dopo le parole di Landini, che ha invocato una "rivolta sociale" parlando della mobilitazione indetta per il prossimo 29 novembre, hanno scatenato dure reazioni da parte di governo e maggioranza. L'opposizione, invece, ha espresso solidarietà al sindacalista, denunciando le minacce e le intimidazioni al leader Cgil (Sky Tg24 )

Chiede di massacrare ulteriormente i ceti produttivi, aumentando ulteriormente i costi del nostro già molto oneroso welfare. Maurizio Landini rilancia con gli interessi la linea irresponsabile del suo sindacato negli anni in cui i suoi antichi predecessori sostenevano la follia del salario quale variabile indipendente da tutto. (il Giornale)

L’ultima mossa del governo italiano di estrema destra è aver concordato senza CGIL e UIL il contratto nazionale degli statali. Ma la pietra dello scandalo è ovviamente la legge di bilancio, soprattutto per la parte riguardante i soldi non dati alla Sanità, che a sua volta sciopera il 20 novembre. (articolo21)

Maurizio Landini invoca la rivolta sociale: è bufera Gazzetta di Reggio

Sciopero generale 29 novembre, Landini (Cgil): “Così non si va avanti, è arrivato il momento di una rivolta sociale”. Fratelli d’Italia tuona: “Parole gravi” Di (Orizzonte Scuola)

Monza. Non è un problema di risorse economiche, ma di scelte. È questo il punto di partenza delle iniziative che la Cgil e la Uil stanno mettendo in campo a ritmo serrato anche a Monza e in Brianza. (MBNews)

Milano «Io credo che sia arrivato il momento di una vera e propria rivolta sociale perché avanti così non si può più andare. Per noi lo sciopero non è che l’inizio di una mobilitazione e di una battaglia perché il nostro obiettivo non è semplicemente migliorare o cambiare la legge di bilancio, il nostro obiettivo è cambiare e migliorare il nostro paese anche attraverso l’uso dei referendum». (Gazzetta di Reggio)