Pupi Avati, "L'orto americano": il film che lo ha fatto "rinnamorare del cinema"

Pupi Avati, L'orto americano: il film che lo ha fatto rinnamorare del cinema
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Tra le opera Fuori Concorso dell'81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - La Biennale di Venezia, di cui Radio Italia solomusicaitaliana è radio ufficiale, c'è anche il primo film in bianco e nero di Pupi Avati, "L'orto americano", tratto dal suo omonimo romanzo. Con questo lungometraggio, il regista ha "avuto modo di fare non film ma di fare cinema; mi ha fatto crescere e rinnamorare del cinema come non era accaduto prima". (Radio Italia)

Su altre testate

Un modo per dire “ci sono”, per ricordare che quel cinema esiste e c’è sempre stato. Alcuni film sono una dichiarazione di essenza. (cinematografo.it)

Festeggia la sua decima volta chiudendo l’81° edizione con L’orto americano, thriller gotico su un giovane psicopatico che parla con le foto dei defunti e cerca l’amore della vita. Pupi Avati è il regista italiano con più presenze a Venezia (il 6 settembre alle 16 tiene la Masterclass alla Match Point Arena). (Elle)

Filippo Scotti è il protagonista del nuovo horror gotico di Pupi Avati, L'orto americano, che chiude fuori concorso il Festival di Venezia. Fra Bologna e il Midwest alla fine della Seconda guerra mondiale insieme a un giovane scrittore e un amore americano. (ComingSoon.it)

L’orto americano

“Questo mio film è il film della Mostra che è costato meno solo 3.2 milioni, il più economico di tutti. Ma è stato protagonista di una masterclass in cui ha ripercorso i suoi tanti anni di cinema. (la Repubblica)

Si arricchisce il parterre degli ospiti mugellani all' 81esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Negli scorsi giorni è stata resa nota la partecipazione del Teatro Cinema Garibaldi di Scarperia e San Piero ai dieci anni del "premio Lizzani", come unica sala in Toscana, su 17 premiate, a ricevere questo importante riconoscimento che va a premiare il coraggio delle Sale cinematografiche italiane, valutando la qualità della loro programmazione (questo l'articolo). (OKMugello - News dal Mugello)

Nel paesaggio di questo giugno d’oltreoceano, datato 1946, non ci sono grattacieli né angeli agli angoli delle strade. Questa non è l’America per come l’aveva immaginata. (Nocturno)