Uccisi dal monossido. “Stasera mi gira la testa”: l’ultima telefonata tra Elio e la sua mamma
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– “Mamma, non mi sento bene, mi gira la testa”. Nell’ultima telefonata di mercoledì sera, Elio aveva manifestato alla madre un po’ di malessere. Ma nessuno poteva pensare che fossero i sintomi dell’intossicazione da monossido di carbonio che avrebbe sterminato la famiglia di San Felice a Ema. Elio e Matteo RacheliMissing Credit Le esalazioni killer hanno colto i componenti della famiglia poco prima di andare a letto. (LA NAZIONE)
Ne parlano anche altri media
Tre vite spezzate da un incidente tremendo e una quarta che lotta con tutte le sue forze al Meyer. (Firenze e Dintorni)
Introduzione (Sky Tg24 )
La bimba è stata prontamente rianimata dai soccorritori, per essere poi scortata all’ospedale pediatrico Meyer. – E’ grave ma stabile la bambina di 6 anni che si è salvata dalla strage del monossido che ha ucciso, in una villetta di San Felice a Ema (alle porte di Firenze), i suoi genitori, Matteo Racheli e Margarida Alcione, ed Elio, figlio undicenne dell’uomo. (LA NAZIONE)
La bambina continua a essere ricoverata in terapia intensiva, le sue condizioni continuano a essere critiche ma i parametri sarebbero sotto controllo. La bambina di sei anni figlia della coppia che ha perso la vita nella villa di via San Felice a Ema a Firenze nella giornata di giovedì 19 dicembre, con ogni probabilità a causa delle esalazioni di monossido di carbonio, è stata sottoposta nella notte tra giovedì e venerdì alla terapia iperbarica all'ospedale di Careggi. (Corriere Fiorentino)
Avevano già espresso il loro desiderio al parroco di San Felice a Ema don Floriano Donatini, che sei anni fa aveva battezzato la bambina adesso in lotta per la vita al Meyer. «Siamo addolorati, li avevo incontrati con i figli sempre in momenti lieti, ricordo soprattutto la grande energia di Margarida». (Corriere Fiorentino)
La bambina di sei anni ricoverata da ieri al Meyer di Firenze dopo la tragedia nella villa di San Felice a Ema è tornata nella camera iperbarica. Sono arrivati anche alcuni familiari, parenti del padre, che sono stati informati dai medici sulle condizioni sanitarie della bambini e si sono resi disponibili a supportarla. (gonews)