Maltratta la madre e il fratello minore, 17enne finisce in comunità

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Tarantini Time Quotidiano INTERNO

I Carabinieri della Stazione di Grottaglie, coadiuvati dai colleghi della Sezione Operativa della Compagnia di Martina Franca hanno eseguito una misura cautelare del collocamento in comunità di un 17enne, presunto responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni ai danni della madre e del fratello minore conviventi. L’arresto è conseguente alla denuncia sporta dalla madre che ha raccontato ai militari dell’Arma che l’hanno ricevuta in caserma, delle condotte aggressive ed offensive verso tutti i componenti del nucleo familiare da parte del 17enne, che si sarebbe reso protagonista, nel tempo, di numerosi episodi di violenza fisica e verbale, in precedenza mai denunciate. (Tarantini Time Quotidiano)

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Qualsiasi appassionato, cacciatore, collezionista, sa perfettamente che quando (e per fortuna i casi sono rarissimi, in rapporto al numero di cittadini possessori legali di armi) un detentore legale di armi commette un delitto con le armi in questione, è solo questione di tempo prima che si scateni la “caccia alle streghe” che investe come uno tsunami tutta la categoria. (Armi e Tiro)

Secondo alcune testimonianze Roberto Gleboni era ossessionato dal controllare la vita di moglie e figli (LAPRESSE)

È durata tre ore l’audizione protetta in ospedale per il 14enne sopravvissuto alla strage in famiglia a Nuoro. È l'unico a sapere cosa è avvenuto mercoledì mattina nell'appartamento di via Ichnusa, quando il padre, Roberto Gleboni, operaio forestale di 52 anni, ha impugnato la sua semiautomatica 7.65 e messo in atto una vera e propria mattanza: ha ucciso con colpi di pistola alla testa, quasi una esecuzione, la moglie Giuseppina Massetti, di 43 anni, i figli Martina e Francesco, di 24 e 10 anni, e infine il vicino di casa, Paolo Sanna, il 69enne incontrato per caso nel pianerottolo mentre usciva dall'appartamento. (Sardegna Live)

«Tutto questo è mio e lo porto via con me»: Perché Roberto Gleboni ha fatto una strage a Nuoro

Una foto nel giorno della laurea: Martina Gleboni vestita di rosso con in testa una corona di rose e in mano un mazzo di rose, tutte rosse. Così il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Sassari ha ricordato la 25enne uccisa dal padre assieme alla madre e al fratellino. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Lo spirito di sopravvivenza mentre su di te si abbatte inesorabile la morte e il terrore. Quando il figlio 14enne di Roberto Gleboni ha visto il padre prendere in mano la pistola e uccidere tutti i membri della sua famiglia uno dopo l'altro in casa sua a Nuoro, ha fatto l'unica cosa che poteva fare. (ilgazzettino.it)

E che è servita per sparare ai suoi familiari. Una persona «possessiva e con la mania del controllo su moglie e figli». (Open)