Meloni in Cina, piano triennale con Pechino alternativo alla Via della Seta. «Libano preoccupa, in contatto con governo e alleati»

Meloni in Cina, piano triennale con Pechino alternativo alla Via della Seta. «Libano preoccupa, in contatto con governo e alleati»
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Il Sole 24 ORE INTERNO

Il piano triennale siglato con la Cina «è un approccio alternativo alla Via della seta. Io ho sempre detto che non condividevo l’ingresso italiano nella Via della seta, la mia è stata una scelta di coerenza poi di decidere di uscire, ma ho sempre detto che non era l’unico modo per avere rapporti e anche per far crescere i nostri rapporti con la Cina». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso di un punto stampa con i giornalisti italiani a Pechino (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri media

Da loro una potenziale, ampia opportunità di favorire il nostro export in settori che danno lustro e affidabilità al made in Italy, dalla moda al farmaceutico, dall'agroindustria all'automotive, senza dimenticare il turismo. (ilmattino.it)

Colloquio che, soprattutto sui temi internazionali, vede distanti l’Italia (e l’Occidente) e la Cina, in particolare per il sostegno industriale alla Russia nella guerra contro l’Ucraina.Meloni, in un punto stampa con i giornalisti a Pechino, non rivela quel che le ha detto Xi sul conflitto, ma assicura di essere stata “abbastanza chiara” nel porre la questione dell’aiuto a Mosca. (Agenzia askanews)

Le nostre esportazioni verso Pechino sono ammontate a 6,6 miliardi a fronte di 19,7 miliardi di importazioni). E per questa ragione è stata importante la presenza dell’Agenzia Ice, Istituto commercio estero, e del suo presidente Matteo Zoppas. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Meloni vede Xi. Ma dietro i convenevoli c'è poco o nulla (di M. Lupis)

Il premier ha avuto modo di parlare della lettera inviata a Ursula von der Leyen per il report della Commissione europea sullo stato di diritto, da lei contestato, e della Via della Seta. Ma ha anche analizzato l'incontro con Xi Jinping e i temi affrontati durante il bilaterale, che sono stato particolarmente delicati, anche e soprattutto per il delicato momento internazionale, con vari fronti di guerra aperti che rischiano una escalation in qualunque momento. (il Giornale)

Cambiano i nomi, ma non il sogno di Palazzo Chigi, da chiunque sia abitato: aumentare le esportazioni sul mercato cinese e attirare maggiori investimenti cinesi in Italia. Giorgia Meloni compresa, che i media cinesi ora elogiano per la sua «strategia pragmatica» che l’ha portata a proporre il programma triennale di rafforzamento dei partenariato strategico tra i due paesi. (il manifesto)

L'incontro ha avuto come obiettivo il rafforzamento delle relazioni bilaterali, specialmente dopo la decisione dell'Italia di non rinnovare l'adesione alla "Nuova Via della Seta". (L'HuffPost)