Sanità, Boccardo (Uil Molise) "Fine del piano di rientro ed investimenti in risorse umane e strumentali."

Sanità, Boccardo (Uil Molise) Fine del piano di rientro ed investimenti in risorse umane e strumentali.
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CAMPOBASSO – “Il ridotto finanziamento previsto nella legge di Bilancio accompagnato ai tagli del Piano di rientro ci preoccupano fortemente per la garanzia di un sistema sanitario a tutela della salute dei molisani”. E’ quanto sostiene la segretaria regionale della Uil Tecla Boccardo. “Inoltre, i dati emersi dal settimo rapporto Gimbe sul Servizio sanitario nazionale mettono in evidenza una crisi ormai strutturale del nostro sistema sanitario, sono anni che chiediamo una riorganizzazione strutturale del sistema. (Molise Network)

La notizia riportata su altre testate

Gentile Direttore, Stanno finendo anche i tempi supplementari per il Ssn (Quotidiano Sanità)

Di Giovanni Cardarello (umbriaON)

La Fondazione che si occupa tra gli altri aspetti dell’analisi dei dati sanitari in Italia, rileva come nella nostra regione aumentino i "migranti" per ragioni di salute, cittadini cioè che decidono di andarsi a curare in altre strutture di altre regioni, comportando un bilancio della mobilità passiva di alcuni milioni di euro a carico del bilancio della Regione. (LA NAZIONE)

Servizio sanitario nazionale in coma, stop alle cure per 4,5 milioni di italiani

“Il ridotto finanziamento previsto nella legge di Bilancio accompagnato ai tagli del Piano di rientro ci preoccupano fortemente per la garanzia di un sistema sanitario a tutela della salute dei molisani" (Il Quotidiano del Molse)

Il Servizio sanitario nazionale “costituisce una risorsa preziosa ed è pilastro essenziale per la tutela del diritto alla salute, nella sua duplice accezione di fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. (la VOCE del TRENTINO)

E ancora: il boom della spesa a carico delle famiglie (+10,3%); quasi 4,5 milioni di persone che nel 2023 hanno rinunciato alle cure, di cui 2,5 milioni per motivi economici; le inaccettabili diseguaglianze regionali e territoriali; la migrazione sanitaria e i disagi quotidiani sui tempi di attesa e sui pronto soccorso affollati. (LA NOTIZIA)