Stellantis, Meloni: “Ho parlato con Elkann, ci parlo sempre. Difenderò l’indotto e il lavoro”
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Stellantis, un dossier sempre più complicato dopo le dimissioni (la cacciata?) di Carlo Tavares da ceo della multinazionale guidata da Lapo Elkann. Che ieri è crollata alla Borsa di Parigi a 11,7 euro, la quotazione più bassa dal 2022. La notizia è stata accolta come un sollievo da Fratelli d’Italia, che chiede che il presidente di Stellantis riferisca al più presto in Parlamento e la premier Giorgia Meloni assicura che farà di tutto per difendere l’occupazione e l’indotto. (Secolo d'Italia)
Se ne è parlato anche su altri media
Si apre la corsa alla successione di Carlos Tavares, che si è dimesso dalla carica di amministratore delegato di Stellantis. La nomina è attesa nei prossimi mesi, entro giugno 2025, e già circolano le prime ipotesi sui candidati papabili. (Sky Tg24 )
Gli operai delle sedi storiche della ex Fiat che ormai da anni subiscono le montagne russe della produzione a singhiozzo, con sulla testa la spada di Damocle della possibile chiusura degli stabilimenti "improduttivi". (Tiscali Notizie)
Ma la voce – iniziata a circolare tra i sindacati francesi – sta già creando una sconquasso. È una possibilità, non ancora una certezza, ma già crea indignazione l’eventualità che la liquidazione di Carlos Tavares raggiunga una cifra stratosferica: 100 milioni di euro. (Il Fatto Quotidiano)
“Elkann deve venire in parlamento? Sarebbe dovuto già venire in Parlamento ma con un assegno che ricordi quanti miliardi di euro di denaro pubblico questa azienda ha incassato". Così il ministro dei Trasporti e segretario della Lega Matteo Salvini a margine dell’Assemblea generale di Alis all’Auditorium della Conciliazione di Roma. (Il Sole 24 ORE)
Edouard potrebbe essere il candidato ideale per prendere le redini della leadership, ma non è l'unico su cui si concentrano le voci. Com le dimissioni di Carlos Tavares ora si apre l'interrogativo su chi sarà il suo successore. (QuiFinanza)
Sino alle dimissioni di domenica, la carriera di Tavares è andata sempre per il meglio, nonostante i malumori della politica e dei sindacati per lo stile manageriale ruvido o, secondo la sua definizione, da «psicopatico delle performance». (Corriere della Sera)