Più Libri più Liberi, perché molti artisti non parteciperanno più alla kermesse
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Più Libri Più Liberi travolta da polemiche: dall’invito a Caffo ai boicottaggi, tra critiche a Valerio e autori divisi tra rinunce e necessità Più Libri Più Liberi si è trovata al centro di una tempesta mediatica dai contorni sempre più divisivi. In un’edizione dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin, l’invito a Leonardo Caffo, sotto processo per presunti maltrattamenti, ha scatenato polemiche, portando a boicottaggi e critiche feroci verso la direttrice Chiara Valerio (DiLei)
Ne parlano anche altri giornali
Non si arresta la polemica che ha travolto Più libri più liberi, la Fiera della piccola e media editoria a Roma quest'anno dedicata a Giulia Cecchettin. A saltare è l'incontro con Carlo Lucarelli e Margherita Ferri organizzato dalla Regione Emilia-Romagna. (La Repubblica)
Michele Rech ha annullato l'incontro previsto con Chiara Valerio alla fiera 'Più libri più liberi' in seguito alle polemiche sorte per la partecipazione al festival di Leonardo Caffo, sotto processo per violenza domestica. (Fanpage.it)
In quale fiera, giornale, trasmissione, classifica, angolo che non siano casa sua o Propaganda Live, Zerocalcare riuscirà a sentirsi a suo agio? Quando, nel 2020, l’Espresso gli dedicò una copertina che lo definiva “l’ultimo intellettuale”, lui si dissociò spiegando che spesso la sua immagine e le sue parole venivano stravolti, suscitandogli la seguente reazione: «Me vojo ammazzà pe molto meno me… (La Stampa)
Zerocalcare è il fumetto (brutto) di se stesso, una parodia mal riuscita del puro autoepuratosi, che ha definitivamente sciolto l’antico interrogativo morettiano: mi si nota molto di più se non ci vado, però nello stand di Bao a firmar copie vendute ci sono sempre, fedele alla reputazione strameritata di Zerocalcare millefatture. (Liberoquotidiano.it)
Più Libri Più Liberi 2024 passerà alla storia come una delle edizioni più travagliate nella scena editoriale italiana. (WIRED Italia)
A tenere le fila e la coerenza in certe questioni è roba assai complicata, lo sappiamo, perché da un lato c’è l’urgenza di parlare e tenere viva la memoria delle centinaia di vittime di femminicidio, dall’altra ci sarebbe la coscienziosa scelta di tener fede al principio etico e morale secondo cui nessuno è colpevole fino all’ultimo grado di giudizio e che tutte e tutti abbiano diritto di parlare. (greenMe.it)