È la fine di Più Libri Più Liberi di Chiara Valerio? Le case editrici indipendenti si rivoltano: non solo Caffo, “fiera iperproduttiva che toglie guadagni anche alle librerie sotto Natale”

È la fine di Più Libri Più Liberi di Chiara Valerio? Le case editrici indipendenti si rivoltano: non solo Caffo, “fiera iperproduttiva che toglie guadagni anche alle librerie sotto Natale”
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MOW INTERNO

Sembrava fosse finita e invece è appena iniziata. Quest’anno Più Libri Più Liberi è diventata più di una fiera culturale. È un simbolo e l’affaire Caffo, di cui vi abbiamo parlato qui, non è stato altro che l’espediente affinché una rivolta culturale stavolta detonasse. Portabandiera dell’iniziativa è la casa editrice indipendente Effequ, ma altre, come Racconti edizioni, si sono presto aggregate. (MOW)

La notizia riportata su altre testate

Perché stavolta, a finire nel frullatore della polemica e del “politically incorrect” non è una frase del ministro di turno del governo di centrodestra. Ma in mezzo, soprattutto, c’è un cortocircuito che investe in pieno la cosiddetta “intellighenzia” di sinistra, quella letteraria e dei salotti buoni, la famosa “gauche caviar”, definizione polverosa rispolverata appena qualche settimana fa dalla premier Meloni. (ilmessaggero.it)

"Pur apprezzando il passo indietro e le scuse, ho riflettuto a lungo e non me la sento personalmente di partecipare a questa edizione", così il fumettista Sio, attraverso un lungo post su Instagram, annuncia la sua decisione di non prendere parte all’edizione 2024 di Più libri più liberi (Adnkronos)

Ed è qui che si vede tutta l’ipocrisia. La direzione decide di invitare il filosofo Leonardo Caffo, imputato in un processo per maltrattamenti, e dopo le polemiche si difende appellandosi al garantismo. (Nicola Porro)

I moralisti che si moralizzano: che pena lo schiaffo di Zerocalcare a Chiara Valerio

In quale fiera, giornale, trasmissione, classifica, angolo che non siano casa sua o Propaganda Live, Zerocalcare riuscirà a sentirsi a suo agio? Quando, nel 2020, l’Espresso gli dedicò una copertina che lo definiva “l’ultimo intellettuale”, lui si dissociò spiegando che spesso la sua immagine e le sue parole venivano stravolti, suscitandogli la seguente reazione: «Me vojo ammazzà pe molto meno me… (La Stampa)

Perché riguarda il concetto di libertà, che dovrebbe interessare tutti. Esiste un festival di letteratura nel nostro Paese che si chiama Più libri più liberi. (MOW)

Sono sempre un po’ tra il penoso e il ridicolo le storie degli amichetti, delle parrocchiette della sinistra militante – ma quale non la è? – di pensiero debole, di talento debole, ma di ambizioni forti e sfrontate: sì, certo, la rivoluzione che viaggia per i sentieri culturali, le mille declinazioni dell’anticapitalismo occidentale declinate in transumanismo, antispecismo, ma, prima di tutto, il soldo, prima l’invito, la promozione, il gettone. (Nicola Porro)