Cau, dopo il primo anno è un rebus. Quasi ventimila pazienti curati, ma pochi benefici per l’ospedale
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A un anno dall’inaugurazione, avvenuta il 21 dicembre 2023, il dibattito sul Cau (Centro assistenza urgenza) è aperto. L’Ausl in questi giorni ha rivendicato l’operato della struttura al padiglione 15 dell’ospedale vecchio, tracciando attraverso il direttore generale Andrea Rossi un bilancio "con molte luci e qualche ombra", ammettendone tuttavia l’efficacia limitata nell’alleggerimento delle code per casi non gravi al pronto soccorso del Santa Maria della Scaletta. (il Resto del Carlino)
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Commenta così Francesco Montanari il Cau, di cui ha usufruito in prima persona in un momento di difficoltà. "Purtroppo, sia io sia mia moglie ci siamo trovati costretti a doverne usufruire – racconta –, ma nonostante la preoccupazione per i motivi per cui eravamo lì, ci siamo trovati davvero bene. (il Resto del Carlino)
– “Noi medici abbiamo duramente criticato il nostro stesso sindacato che ha firmato un accordo che scade a fine anno, e speriamo non rinnovi. E sono uno spreco di denaro”. (il Resto del Carlino)
I rappresentanti sindacali dei medici di medicina generale hanno incontrato ieri pomeriggio l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi e c’è già un primo risultato: l’accordo per la collaborazione nei Cau, sottoscritto in realtà solo dalla Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), in scadenza il 31 dicembre, non è stato rinnovato, nemmeno dalla stessa Fimmg. (il Resto del Carlino)
Il centro di assistenza e urgenza è infatti in questi giorni al centro di commenti e pensieri dei cittadini dopo che si sono tirate le somme circa la sua utilità rispetto al pronto soccorso. "Non ne ho mai usufruito, ma ne ho sentito parlare molto bene". (il Resto del Carlino)
BOLOGNA – Bene al Navile, a Casalecchio e a San Lazzaro, meno bene al Sant’Orsola e al Maggiore: dopo un anno di Cau a Bologna, con 98.929 pazienti dall’inizio del 2024 e un’attesa media di un’ora e mezza, è arrivato il momento del “tagliando”. (La Repubblica)
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