Lentezza nell’economia, ma il turismo e i rinnovi contrattuali sostengono i consumi
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L'economia italiana continua a rallentare, ma alcuni settori stanno contribuendo a dare segnali positivi. Secondo i dati odierni diffusi dall'Istat, il Pil segna una frenata nel terzo trimestre dell’anno, con una crescita che, a fine 2024, non dovrebbe superare lo 0,5%. Tuttavia, la ripresa dei consumi da parte delle famiglie sta offrendo un raggio di speranza per l’economia. La Confesercenti ha sottolineato che i consumi hanno registrato un significativo aumento del +1,4% rispetto al trimestre precedente, un segnale incoraggiante in un periodo altrimenti caratterizzato da una crescita modesta. (ciociariaoggi.it)
Su altri giornali
– Nel terzo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,4% nei confronti del terzo trimestre del 2023. Lo ha reso noto l’Istat spiegando che la crescita congiunturale del Pil diffusa in via preliminare il 30 ottobre 2024 era stata anch’essa nulla, così come quella tendenziale era stata dello 0,4%. (Agenzia askanews)
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Nel terzo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,4% nei confronti del terzo trimestre del 2023. Tuttavia la crescita acquisita dell’economia Italiana si attesta allo 0,5% nel 2024, in lieve rialzo rispetto allo 0,4% della stima preliminare. (Il Sole 24 ORE)
Roma, 2 dic. Nel terzo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,4% nei confronti del terzo trimestre del 2023. (Tiscali Notizie)
Aumenta lievemente l’occupazione, si blocca la crescita economica. E’ una fotografia in bianco e nero quella che oggi scatta l’Istat sulla situazione economica del nostro paese. Da una parte i dati leggermente confortanti dell’occupazione, dall’altra la crescita nulla del Pil. (Finanzaonline)
Ma nel terzo trimestre il Pil rimane cristallizzato sui livelli di maggio-giugno e anche dal manifatturiero provengono segnali di allarme, per effetto del calo della domanda e del crollo delle esportazioni verso la Germania, sempre più in crisi. (ilgazzettino.it)