"Merci Gisèle Pelicot": il coraggio di una donna smuove le coscienze
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Nell'aula del tribunale, la lettura delle sentenze nei confronti dei 51 dichiarati colpevoli degli stupri su Gisèle Pelicot è incessante. E lo è ancora di più se si pensa all'ipotesi per cui altri 30 uomini oltre ai presenti sarebbero stati contattati dal marito, per abusare di lei mentre era in stato di incoscienza. Incessante, come l'ovazione che ha accolto Pelicot all'uscita dell'aula. "Oggi è il giorno di Gisèle", commentano i social. (Luce)
Ne parlano anche altre fonti
Violenze organizzate dal marito Dominique, condannato a 20 anni con l’accusa di stupro aggravato. La Francia, ma non solo, è scossa dalla tragedia subita da Gisèle Pelicot, costretta a subire abusi per quasi un decennio. (Virgilio Notizie)
Dominique Pelicot, un uomo che per quasi un decennio ha drogato e permesso a decine di uomini di abusare di sua moglie Gisèle, è stato condannato a vent’anni di carcere dal tribunale di Vaucluse. Un verdetto che non solo segna la fine di un orrore, ma accende i riflettori su un sistema culturale e legale che necessita di cambiamenti urgenti. (Demografica | Adnkronos)
Gisèle aveva scelto la luce, quattro mesi fa: le luci delle telecamere, la pubblicità delle udienze, le porte aperte. È rimasta Pélicot, ha mantenuto il nome da sposata, quello del marito che l'ha violentata e fatta violenta. (ilmessaggero.it)
Gise'le Pelicot, la vittima nel maxi-processo cosiddetto degli stupri di Mazan in Francia, ha detto di ''rispettare'' la sentenza dei giudici, criticata, in particolare, da diversi movimenti femministi che la considerano troppo morbida. (Tiscali Notizie)
Ma mentre lei ha dichiarato di aver «lottato» anche per le altre vittime di violenza sessuale «dimenticate», in tanti le hanno mandato messaggi ringraziandola per la tenacia. Con lui altri 50 uomini sono stati processati e condannati dal 2 settembre. (Corriere della Sera)
PARIGI — La lettura della sentenza comincia con un po’ di ritardo, nel tribunale di Avignone gremito di giornalisti e militanti. Gisèle Pelicot arriva scortata da agenti, tra la folla che l’applaude. (la Repubblica)