Santo Romano, ucciso per una scarpa sporca: «Faceva da paciere». E il killer dopo l'omicidio mima sui social il segno della pistola
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In dialetto si dice «leva occasione». Ecco, Santo voleva levare occasione, voleva che la discussione nata tra un suo amico e un ragazzino con l’aria da bulletto che contestava all’altro di avergli sporcato una scarpa urtandola con un piede, non finisse a botte. In fondo stavano tutti lì, nell’accogliente piazza al centro di San Sebastiano al Vesuvio, per passare una serata di festa, bere qualcosa, intrattenersi con le ragazze: perché prendersela per una fesseria come quella? E quando il tipo innamorato e geloso delle sue sneakers è entrato ancora furioso in auto, Santo ha fatto per avvicinarsi per convincerlo a calmarsi. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri media
Così il sindaco di Casoria Raffaele Bene ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile nel processo che, una volta chiuse le indagini, si aprirà per la morte di Santo Romano, il 19enne ucciso nella notte tra venerdì e sabato a San Sebastiano al Vesuvio dopo aver provato a far da paciere in una lite nata per futili motivi. (Ottopagine)
Tremando, trattenendo le lacrime, facendosi forza. «Ci eravamo dati appuntamento a San Sebastiano perché per noi è un punto di ritrovo — racconta Gaetano — Eravamo arrivati da cinque minuti, poi saremmo andati a Napoli, nella zona del Lungomare». (Corriere della Sera)
L'avvocato Luca Raviele, legale del giovane, allo stesso Tg, ha spiegato che il 17enne «ha ammesso di aver sparato, però, per essersi difeso a seguito di una aggressione da parte di un gruppo di ragazzi. (leggo.it)
Avrebbe prima provato a negare e avrebbe poi ammesso di avere sparato il ragazzo di 17 anni in stato di fermo per l'omicidio di Santo Romano, il giovane di 19 anni ferito a morte a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato. (Tiscali Notizie)
Una folla incredibile per ricordare Santo Romano. In migliaia hanno partecipato alla fiaccolata a San Sebastiano al Vesuvio per il 19enne ucciso da un colpo di pistola nella notte tra venerdì e sabato. (Fanpage.it)
C’è anche l’arcivescovo don Mimmo Battaglia alla veglia di preghiera per il giovane calciatore assassinato mentre faceva da paciere in una lite per una scarpa pestata. «Dio che ascolti chi non parla, io non ho più parole. (La Repubblica)