Pericolosamente fanatici. Cosa ci insegna il documentario sugli orsi in Trentino

Condividi questo articolo Pubblicità E’ un documentario, “Pericolosamente Vicini”, più drammatico che piacevole. Dove si mostra come la Natura venga violentata dall’uomo con esperimenti da ‘scienziato pazzo’. E’ un documentario che mette in luce la pericolosità dell’uomo data anche da un fanatismo estremo che spesso è dovuto ad una abissale ignoranza, in molti casi da parte di chi in Trentino non ha mai nemmeno messo piede. (la VOCE del TRENTINO)

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Nella serata di venerdì oltre duecento persone si sono trovate al palazzetto dello sport di Fai della Paganella per un convegno che, sulle loro chat, era molto atteso e molto annunciato. Un convegno intitolato «Tornare liberi!», e già questo dice tutto. (Corriere del Trentino)

La pm Patrizia Foiera, titolare dell’inchiesta, ha affermato che non si può imputare al presidente della Provincia una condotta consapevolmente negligente, né in generale né in relazione specifica all’episodio drammatico successo. (la VOCE del TRENTINO)

Tutto ha inizio con l’evento tragico avvenuto il 5 aprile 2023, quando il jogger di 26 anni Andrea Papi viene attaccato e ucciso da un'orsa in Trentino, vicino al Lago di Garda. (La Stampa)

E il conflitto aperto tra la popolazione locale, gli ambientalisti e la politica riguardo il modo corretto di gestire questi animali. Pericolosamente vicini è il documentario, girato dal trentino Andreas Pichler, in onda stasera alle 21.30 su Rai 3, che racconta la difficoltà di questa convivenza. (Io Donna)

TORINO. Il documentario andato in onda ieri sera su Rai3 è un prodotto perfetto, asciutto, che narra il fenomeno senza giudizi palesi. La motivazione del premio: ''È un film indispensabile che mette in discussione il nostro comportamento morale e la nostra etica e prospetta il nostro futuro nel costruire e conservare un ecosistema fragile" (il Dolomiti)

Orsi e giustizia, dalle Alpi all’Abruzzo le storie s’incrociano. I genitori di Andrea Papi, il 26enne ucciso da JJ4 in Trentino il 6 aprile dell’anno scorso, si oppongono alla richiesta di archiviazione della denuncia per omicidio colposo nei confronti del presidente della Provincia autonoma di Trento e del sindaco di Caldes. (QUOTIDIANO NAZIONALE)